Fatturazione elettronica in Svezia

La Svezia è una pioniera della digitalizzazione fiscale: è stata infatti uno dei primi Paesi ad adottare lo scambio elettronico di informazioni, già dal 2003.

Da allora ha attuato la trasformazione digitale dei processi, allineando le norme e gli standard per la fatturazione elettronica allo standard europeo (EN 16931).

Questa pagina raccoglie tutte le informazioni di cui hai bisogno, come sviluppi principali, normative e requisiti pertinenti, e altri aspetti importanti.

Fatturazione elettronica B2B in Svezia

Come molti altri Paesi europei, la Svezia non richiede l’uso della fatturazione elettronica per le transazioni B2B. Tuttavia, le imprese sono incoraggiate a utilizzare la rete di interoperabilità Peppol e il formato Peppol BIS 3.0 conforme alla norma EN19631.

Per quanto riguarda la conformità, le aziende che scelgono di usare la fatturazione elettronica con i loro partner commerciali devono tenere a mente i seguenti aspetti:

  • Per lo scambio di fatture elettroniche è necessario il consenso dell’acquirente.
  • Garantire integrità e autenticità: sono accettati tutti i controlli previsti dalla legge. Le firme e i sigilli elettronici sono i mezzi legali più ampiamente accettati per garantire l’integrità e l’autenticità delle transazioni commerciali.
  • Le fatture devono essere archiviate in modo tale da garantirne integrità, autenticità e disponibilità durante tutto il periodo di conservazione. Il periodo di conservazione è di sette anni dalla fine dell’anno civile in cui si conclude il periodo contabile.

Fatturazione elettronica B2G in Svezia

In Svezia, la fatturazione elettronica negli appalti pubblici è obbligatoria dal 2019 e prevede che gli appaltatori pubblici e i loro fornitori utilizzino le fatture elettroniche.
A differenza di molti altri Paesi che hanno adottato la fatturazione elettronica, la Svezia non ha una piattaforma centrale per la trasmissione delle fatture in formato elettronico.

Peppol è considerata la soluzione preferita per la fatturazione elettronica nel settore pubblico. Peppol BIS Billing 3 è il formato standard di fatturazione elettronica nel Paese, il che lo rende pienamente conforme allo standard europeo. Gli enti del settore pubblico devono essere registrati in Peppol, in modo da poter ricevere fatture elettroniche dai fornitori.

Sono utilizzati anche altri formati, come ESAP 6 e Svefaktura, ma l’Autorità Peppol svedese, l’Agenzia per il governo digitale (Digg), incoraggia attivamente l’uso di Peppol BIS Billing 3.0 e sta gradualmente eliminando i formati legacy.

Uso di Peppol in Svezia

La Svezia è uno dei tanti Paesi europei che aderisce al quadro e agli standard Peppol. L’autorità Peppol del Paese, l’Agenzia per il governo digitale (Digg), si concentra sull’utilizzo del quadro per facilitare il passaggio alla fatturazione elettronica, all’e-procurement e all’infrastruttura standardizzata per il commercio transfrontaliero.

Alcune delle specifiche Peppol utilizzate in Svezia sono:

  • Rete Peppol
  • fatturazione elettronica
  • Ordini elettronici
  • E-catalogo

Scopri di più sulla fatturazione elettronica Peppol.

Tempistica dell'adozione della fatturazione elettronica in Svezia

Vediamo le date più importanti nel percorso della Svezia verso la fatturazione elettronica.

  • 11 novembre 2003: prima legge sullo scambio elettronico di informazioni da parte delle agenzie governative.
  • 1º aprile 2019: entra in vigore la legge sulle transazioni B2G, che obbliga i fornitori degli enti pubblici a inviare le fatture in modalità elettronica.
  • 1º dicembre 2019: tutti gli enti del settore pubblico devono essere registrati in Peppol.Febbraio 2023: le agenzie governative svedesi presentano una richiesta formale al governo per valutare l’adozione della fatturazione elettronica obbligatoria per le transazioni B2B.

Configurare la fatturazione elettronica in Svezia con Sovos

La fatturazione elettronica è diffusa in Svezia fin dal 2008, ma la popolarità e l’utilizzo dell’e-invoicing continuano a crescere in tutto il mondo. Man mano che entrano in vigore nuove normative, però, la conformità per le organizzazioni internazionali si fa sempre più complessa.

La sempre maggiore diffusione della fatturazione elettronica a livello globale ha creato un panorama frammentato, in cui cioè ogni Paese ha le sue regole e preferenze. È quindi fondamentale scegliere un unico vendor che assicuri la conformità in qualsiasi parte del mondo tu operi.

Riprenditi il tuo tempo e libera la mente: lascia che sia Sovos a occuparsi della conformità al posto tuo.

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FAQ

Gli enti del settore pubblico e i loro fornitori sono obbligati a scambiarsi fatture elettroniche (B2G). La fatturazione elettronica per le altre transazioni è facoltativa.
Sebbene siano in uso diversi formati di fatturazione elettronica, l’Agenzia per il governo digitale della Svezia raccomanda l’uso di Peppol BIS Billing 3.0.
La Digg consiglia a chi partecipa allo schema Peppol di utilizzare il proprio numero di iscrizione nel registro delle imprese. In alcuni casi specifici, può essere utilizzato anche il codice GLN.

Fatturazione elettronica nei Paesi Bassi

Il percorso dei Paesi Bassi verso la fatturazione elettronica è iniziato nel 2019, quando tutte le autorità pubbliche sono state obbligate a ricevere fatture elettroniche dai loro fornitori. Si stima che ogni anno con l’amministrazione pubblica siano scambiate circa 1,6 milioni di fatture.

Anche se la fatturazione elettronica nei rapporti commerciali non è ancora obbligatoria, se si decide di adottarla volontariamente esistono alcuni aspetti da tenere in conto.

Questa pagina offre una panoramica della fatturazione elettronica nei Paesi Bassi, dalle sue origini fino a oggi. Ricorda di aggiungere la pagina ai segnalibri per rimanere al corrente dei nuovi sviluppi.

Principali aspetti da considerare per la fatturazione elettronica B2B nei Paesi Bassi

Molte aziende dei Paesi Bassi scelgono volontariamente di adottare la fatturazione elettronica nei loro rapporti commerciali, cogliendo così i vantaggi della digitalizzazione.

Quando si implementa la fatturazione elettronica nei Paesi Bassi, bisogna tenere conto dei seguenti aspetti:

  • Ottenere il consenso dell’acquirente è necessario per inviare una fattura elettronica.
  • Garantire l’integrità e l’autenticità: tutti i mezzi sono accettati, dai controlli interni dei processi fino alla firma digitale delle fatture elettroniche.
  • Il periodo di conservazione delle fatture elettroniche è di sette anni. Le fatture elettroniche devono essere archiviate in modo tale da garantirne integrità, autenticità e disponibilità durante tutto il periodo di conservazione.

Caratteristiche della fatturazione elettronica B2G nei Paesi Bassi

Dal 2020, i fornitori del governo centrale neerlandese sono obbligati a presentare fatture elettroniche agli appaltatori pubblici. Per facilitare lo scambio di fatture elettroniche con gli enti governativi, i Paesi Bassi hanno implementato la rete di interoperabilità Peppol.

L’identificatore obbligatorio utilizzato per instradare le fatture elettroniche alle organizzazioni governative centrali è il numero OIN (Organisatie-identificatienummer).

Esistono tre metodi per l’invio di fatture elettroniche:

  • Attraverso un software di contabilità collegato a Peppol.
  • Attraverso i punti di accesso Peppol dei fornitori di servizi di fatturazione elettronica.
  • Utilizzando uno specifico portale fornitori del governo.

Formati di dati comuni utilizzati nei Paesi Bassi

Le fatture elettroniche nei Paesi Bassi possono essere inviate e ricevute in diversi formati, tra cui:

  1. SI-UBL 2.0: implementazione UBL di NLCIUS, che risponde ai requisiti locali per la fatturazione elettronica destinata al governo e alle imprese. Si basa sulla norma europea EN 16931 ed è il formato preferito nei Paesi Bassi.
  2. Peppol BIS 3.0: formato di interoperabilità nella rete Peppol. Si basa sulla norma europea EN 16931.
  3. Altri formati di settore utilizzati nel Paese: UBL-OHLN, 4.5. SETU (HR – XML), ecc.

Tempistica dell'adozione della fatturazione elettronica nei Paesi Bassi

Vediamo le date più importanti nel percorso dei Paesi Bassi verso la fatturazione elettronica.

  • 1º luglio 2016: il governo olandese recepisce la Direttiva 2014/55/UE nel diritto nazionale.
  • 18 aprile 2019: termine per implementare la fatturazione elettronica B2G se si lavora con il governo centrale.
  • 1º ottobre 2020: l’Autorità Peppol olandese (NPa o Nederlandse Peppolautoriteit) diventa un ente governativo e supervisiona la rete Peppol nel Paese.
  • 1º luglio 2030: le imprese olandesi devono conformarsi ai requisiti IVA nell’era digitale, che includono la fatturazione elettronica obbligatoria e la dichiarazione elettronica per le transazioni B2B transfrontaliere.

Sanzioni: cosa succede se non si rispettano le regole per la fatturazione elettronica nei Paesi Bassi?

Nei Paesi Bassi, il mancato rispetto dei requisiti di fatturazione può comportare l’elevazione di sanzioni pecuniarie.

L’invio di fatture elettroniche è facoltativo per le transazioni B2B, ma è obbligatorio per le aziende private che lavorano con il governo centrale dei Paesi Bassi. La mancata osservanza delle regole potrebbe comportare una sanzione pecuniaria.

Configurazione della fatturazione elettronica nei Paesi Bassi con Sovos​

La fatturazione elettronica è in ascesa in tutto il mondo, e in particolare in Europa, dove a breve verrà avviata l’iniziativa ViDA dell’UE.

Tuttavia, sebbene l’e-invoicing sia sempre più diffusa a livello globale, il panorama è frammentato e richiede un approccio che tenga conto delle specificità di ogni Paese in cui si opera. È quindi importante scegliere un unico fornitore per la conformità, semplificando così gli obblighi a cui si è soggetti.

Sovos è il tuo partner ideale per gli adempimenti fiscali. Lascia che ci occupiamo noi della tua fatturazione elettronica, così potrai concentrarti su ciò che conta: far crescere la tua attività.

Compilate il modulo sottostante per parlare con uno dei nostri esperti di fatturazione elettronica

FAQ

Nei Paesi Bassi è richiesto che le fatture destinate al governo centrale olandese siano trasmesse in formato elettronico. Attualmente l’e-invoicing non è obbligatoria per le transazioni tra imprese private.

Per la fatturazione elettronica B2B, è necessario il consenso dell’acquirente. L’acquirente può dare il proprio consenso anche in maniera tacita, ossia elaborando o pagando la fattura elettronica.

La rete Peppol è utilizzata come quadro nel processo di fatturazione elettronica B2G. Alla fine del 2023, il Paese ha aderito a un programma pilota organizzato dalla Commissione europea sullo scambio di fatture elettroniche tra aziende nei Paesi Bassi e a Singapore.

Aggiornamento: 14 febbraio 2025 di Kelly Muniz

Il Parlamento europeo ha approvato la proposta sull’IVA nell’era digitale (ViDA), avvicinandola di un passo all’adozione ufficiale. La proposta passerà ora al Consiglio dell’UE per l’approvazione finale, segnando un passo fondamentale nello sforzo di modernizzare i sistemi IVA in tutta l’Unione europea.

L’ECOFIN approva la ViDA

La tanto attesa proposta sull’IVA nell’era digitale (ViDA) è stata approvata dai ministri dell’Economia e delle Finanze degli Stati membri. Il 5 novembre 2024, durante la riunione del Consiglio "Economia e finanza" (ECOFIN), gli Stati membri hanno concordato all’unanimità l’adozione del pacchetto ViDA. Questa decisione segna una pietra miliare nella modernizzazione della direttiva IVA, ponendo le basi per un sistema IVA più efficiente e digitale in tutta l’Unione europea.

Alcune modifiche entreranno in vigore immediatamente dopo l’entrata in vigore del pacchetto, mentre altre entreranno in vigore gradualmente nei prossimi anni.

Il testo procederà all’approvazione formale da parte del Parlamento, dopodiché sarà pronto per l’adozione ufficiale.

Leggi il nostro blog qui sotto per un’analisi dettagliata delle modifiche che influiscono sugli obblighi di fatturazione elettronica, il nuovo requisito di comunicazione digitale (DRR) e la tempistica di tali modifiche.

 

La nuova proposta ViDA è pronta per l’approvazione ECOFIN

Il Consiglio dell’Unione Europea ha pubblicato una nuova proposta riguardante la riforma dell’IVA nell’era digitale (ViDA).

La proposta mira a modernizzare e razionalizzare i sistemi dell’IVA in tutta l’UE, in particolare la fatturazione elettronica e il controllo continuo delle operazioni. Gli Stati membri lo riesamineranno il 5 novembre in occasione della prossima riunione del Consiglio ECOFIN.

Se approvata, nel tempo si verificheranno una serie di modifiche, alcune delle quali entreranno in vigore non appena la direttiva entrerà in vigore. Ecco una panoramica dei principali aggiornamenti, in particolare per quanto riguarda la fatturazione elettronica e i requisiti CTC.

Cosa c’è di nuovo e perché questo ritardo?
La nuova proposta non modifica sostanzialmente la sua versione precedente. La modifica principale della nuova proposta ViDA riguarda le date di entrata in vigore delle misure. Le scadenze sono state posticipate a causa delle battute d’arresto che ViDA ha dovuto affrontare sin dalla sua bozza iniziale.

La proposta ViDA ha subito ritardi a causa della complessità dei suoi obiettivi, che consistono principalmente nell’armonizzare i diversi sistemi IVA all’interno dell’UE. Oltre alle ampie consultazioni condotte durante questo processo per bilanciare gli interessi delle diverse parti interessate, l’approvazione della ViDA richiede l’allineamento delle opinioni e delle priorità degli Stati membri.

Ciò si è rivelato un ostacolo significativo, in quanto gli Stati membri hanno espresso le loro preoccupazioni in merito a diversi aspetti della proposta, come i costi di attuazione e l’allineamento alle norme dell’UE sulla privacy dei dati, tra gli altri. ViDA deve inoltre passare attraverso le fasi formali per l’approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE.

La combinazione di questi fattori ha reso l’adozione del ViDA un processo lungo, ma la sua attuazione promette benefici significativi nei settori pubblico e privato in tutta l’UE.

 

Riepilogo: cos’è ViDA e cosa cambia con la sua adozione?

Modifiche efficaci con l’approvazione della ViDA

Rimozione dell’approvazione UE per la fatturazione elettronica nazionale: Ai sensi dell’attuale direttiva IVA, è necessaria l’approvazione dell’UE affinché gli Stati membri introducano la fatturazione elettronica B2B obbligatoria a livello nazionale. Paesi come l’Italia, la Polonia, la Germania, la Francia, il Belgio e la Romania hanno chiesto deroghe all’obbligo di fatturazione elettronica. Con ViDA, gli Stati membri possono imporre la fatturazione elettronica nazionale senza bisogno dell’approvazione dell’UE, a condizione che si applichi solo ai contribuenti stabiliti.

Eliminazione dell’accettazione della fattura elettronica da parte dell’acquirente: L’attuale direttiva IVA dell’UE stabilisce che l’uso delle fatture elettroniche è soggetto all’accettazione da parte dell’acquirente. Nell’ambito della ViDA, gli Stati membri che hanno introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica nazionale non avranno più bisogno del consenso dell’acquirente.

Modifiche ViDA in vigore dal 1° luglio 2030

Ridefinizione della fatturazione elettronica

ViDA ridefinisce le fatture elettroniche. Nell’ambito della proposta, le fatture elettroniche sono quelle emesse, trasmesse e ricevute in un formato elettronico strutturato che ne consente l’elaborazione automatizzata. Ciò significa che i formati non strutturati, come i PDF puri o le immagini JPEG, non saranno più considerati fatture elettroniche. I formati ibridi, come ZUGFeRD e Factur-X, possono rimanere grazie alla loro parte strutturata.

In linea di principio, le fatture elettroniche devono essere conformi alla norma europea e all’elenco delle sue sintassi ai sensi della Direttiva 2014/55/UE (il formato "EN"). Tuttavia, il ViDA consente agli Stati membri di utilizzare altri standard per le transazioni nazionali se soddisfano determinate condizioni.

A partire dal 2030, le fatture elettroniche B2B conformi allo standard europeo saranno l’impostazione predefinita e non richiederanno più l’accettazione dell’acquirente. Tuttavia, se uno Stato membro opta per una norma nazionale obbligatoria diversa, può rinunciare o richiedere l’accettazione da parte dell’acquirente per le fatture elettroniche che utilizzano la norma europea.

Obblighi di comunicazione digitale (DRR) per le transazioni transfrontaliere

Uno degli aggiornamenti di maggior impatto in ViDA è l’obbligo di reporting digitale quasi in tempo reale dei dati delle transazioni transfrontaliere.

A partire dal 2030, i contribuenti che effettuano transazioni transfrontaliere all’interno dell’UE devono comunicare i dati delle fatture per via elettronica seguendo il formato EN. Tale DRR sarà una condizione per i contribuenti per esentare l’IVA in una transazione transfrontaliera o per richiedere l’IVA a monte. Ciascuno Stato membro predisporrà meccanismi elettronici per la trasmissione di tali dati.
Con ViDA, le fatture elettroniche transfrontaliere all’interno dell’UE devono essere emesse entro un massimo di 10 giorni dal fatto generatore dell’imposta. In questi casi, il DRR deve avvenire nello stesso momento in cui viene emessa la fattura elettronica o avrebbe dovuto essere emessa.

Le fatture emesse dal destinatario per conto del venditore (c.d. autofattura) e le fatture relative agli acquisti intracomunitari devono essere comunicate entro e non oltre cinque giorni dall’emissione della fattura o avrebbero dovuto essere emesse o ricevute, rispettivamente.

Come previsto, i DRR possono essere effettuati dai contribuenti stessi o esternalizzati a terzi per loro conto.

Obblighi di comunicazione digitale per le operazioni nazionali

ViDA concede agli Stati membri la possibilità di rendere obbligatoria la comunicazione digitale per le vendite B2B/B2C nazionali, i dati sugli acquisti e le autoforniture per i contribuenti con partita IVA all’interno della loro giurisdizione. Gli obblighi di comunicazione a livello nazionale devono essere in linea con gli standard di DRR transfrontalieri di ViDA e gli Stati membri devono consentire la presentazione nel formato standard europeo, sebbene possano essere consentiti altri formati interoperabili.

Per gli Stati membri che dispongono di sistemi nazionali di comunicazione in tempo reale in vigore dal 1º gennaio 2024, la conformità alle norme di ViDA sarà richiesta entro il 2035. D’altro canto, la proposta chiarisce che possono ancora esistere altri obblighi di comunicazione, come i SAF-T. Questo allineamento garantirà la coerenza in tutta l’UE in vista della piena attuazione della ViDA.

Gli Stati membri hanno tempo fino al 30 giugno 2030 per integrare le disposizioni di ViDA in materia di fatturazione elettronica e DRR nella loro legislazione nazionale, rendendo la direttiva effettiva in tutta l’UE entro il 1° luglio 2030.
L’impatto di ViDA sulle imprese

La proposta ViDA rappresenta un cambiamento significativo per le imprese che operano all’interno dell’UE, promettendo sia opportunità che sfide. Con l’introduzione dei DRR, ViDA mira a sostituire i requisiti obsoleti, ridurre gli oneri amministrativi, migliorare l’accuratezza e combattere le frodi in materia di IVA.

Il passaggio alla fatturazione elettronica strutturata e alla rendicontazione digitale quasi in tempo reale richiederà alle aziende di aggiornare i propri sistemi di fatturazione e rendicontazione, guidando la trasformazione digitale in tutti i settori. Sebbene la transizione possa comportare adeguamenti iniziali, si prevede che aumenterà l’efficienza, creerà condizioni di parità e faciliterà un’interoperabilità più agevole tra le imprese che utilizzano sistemi diversi.

Scopri di più leggendo la nostra guida dedicata all’IVA nell’era digitale.

Dopo un vigoroso processo di valutazione, Sovos fa parte del gruppo selezionato di fornitori di software per la conformità fiscale a cui è stato concesso lo status di PDP 

PARIGI, 27 agosto 2024Sovos, l’azienda sempre attiva nel settore della conformità, ha annunciato oggi di aver ottenuto il numero di registrazione (n°0004) come Plateforme de Dématérialisation Partenaire (PDP) ufficiale. Questa designazione è per i partner di piattaforme private terze dell’autorità fiscale francese, nota come Direzione generale delle finanze pubbliche (DGFiP), che trasmettono fatture elettroniche al portale di fatturazione pubblica o a un altro PDP insieme a dati, rapporti e stati obbligatori al portale pubblico.

La Francia è pronta a introdurre un’importante riforma della fatturazione e della rendicontazione elettronica da attuare con un approccio graduale, inizialmente rivolto alle aziende più grandi da settembre 2026 al 2027.  Da maggio 2023, gli editori di software e i fornitori di Enterprise Resource Planning (ERP) sono invitati a presentare domande al governo francese per diventare un PDP registrato. Il rigoroso processo di candidatura era rigoroso e richiedeva a tutti i potenziali fornitori di completare i test di interoperabilità con altri candidati PDP per assicurarsi di poter soddisfare ogni elemento dei requisiti normativi. Sovos è ora uno dei pochi certificati finora, su 70 candidati.

"La scelta di Sovos come fornitore certificato di PDP riflette la forza della nostra applicazione e le solide relazioni professionali che manteniamo", ha dichiarato Steve Sprague, Chief Product and Strategy Officer di Sovos. "La nostra capacità di eseguire tutti gli elementi del mandato non è mai stata in discussione, e questo ha iniziato a essere dimostrato durante la fase iniziale di test e sarà confermato durante i prossimi test con il Portale Pubblico. Non vediamo l’ora di assistere il governo francese in qualità di fornitore certificato".

I PDP svolgeranno un ruolo chiave in questo mandato di fatturazione elettronica e di comunicazione elettronica. In qualità di terzi certificati, questi portali fungeranno da interfaccia tra le aziende e il governo francese e saranno direttamente coinvolti nell’emissione e nella ricezione delle fatture. L’obiettivo è che le aziende scelgano le modalità e i formati per lo scambio delle proprie fatture elettroniche, sia in entrata che in uscita, con l’obbligo di comunicare alle autorità i dati di fatturazione, transazione e pagamento.

Informazioni su Sovos 
Sovos sta trasformando la conformità da un requisito aziendale a una forza di crescita. Il nostro prodotto di punta, la piattaforma Sovos Compliance Cloud, consente alle aziende di identificare, determinare e rendicontare ogni obbligo fiscale in tutto il mondo. Sovos elabora 14 miliardi+ transazioni all’anno, aiutando le aziende a scalare la loro strategia di conformità in 196 paesi.

Più di 100.000 clienti, tra cui la metà delle aziende Fortune 500, si affidano all’esperienza normativa di Sovos e all’integrazione senza pari con le loro applicazioni aziendali. Scopri di più su sovos.com.

Aggiornamento: 25 giugno 2024 da Dilara İnal

Il Ministero pubblica un progetto di linee guida sulla fatturazione elettronica B2B

Il Ministero delle Finanze tedesco (MoF) ha pubblicato una bozza di linee guida il 13 giugno 2024, che descrive in dettaglio il prossimo mandato di fatturazione elettronica B2B che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025.

Sebbene la legge attuale obblighi i contribuenti a emettere e ricevere fatture elettroniche solo per le transazioni B2B nazionali, il MoF prevede di introdurre un sistema di segnalazione elettronica per i dettagli delle fatture in una fase successiva, senza una data fissa.

I punti salienti delle linee guida sono:

La versione finale delle linee guida è prevista entro il quarto trimestre del 2024.

 

Aggiornamento: 26 marzo 2024 da Dilara İnal

Il Parlamento approva il mandato tedesco per la fatturazione elettronica B2B

Il parlamento tedesco ha approvato la legge sulle opportunità di crescita (Wachstumschancengesetz — la legge) riguardante varie questioni fiscali il 22 marzo 2024, incluso il mandato tedesco per la fatturazione elettronica B2B.

La legge era originariamente prevista per il voto alla fine del 2023, con l’applicazione prevista per gennaio 2024. Tuttavia, la mancanza di consenso tra il Bundestag e il Bundesrat, rispettivamente camere basse e alte del parlamento, su varie disposizioni della legge ne ha ritardato la finalizzazione.

Il Comitato di mediazione del Bundestag e del Bundesrat ha concluso i negoziati sulla legge il 21 febbraio 2024 e il Bundestag ha approvato il testo modificato il 23 febbraio. Il voto del Bundesrat del 22 marzo ha completato il processo parlamentare.

La tempistica di attuazione di questo mandato è stata confermata come segue:

La ricezione obbligatoria delle fatture elettroniche per le transazioni B2B nazionali sarà richiesta per tutte le aziende. Inoltre, le aziende avranno la possibilità di emettere fatture elettroniche conformi alle sintassi approvate in base al CEN 16931 volontariamente, senza il consenso dell’Acquirente.

Dopo questa approvazione parlamentare, la legge sarà firmata dal Presidente e successivamente pubblicata nella Gazzetta ufficiale.

Formati di fattura accettabili da emettere negli anni successivi:

Fatture B2B nazionali 2024 2025 2026 2027 2028
Fatture cartacee

Consentito

Proibito

per i grandi contribuenti

Proibito

per tutti

Fatture elettroniche in formato EN 16931

Consentito con il consenso dell’Acquirente

Consentito

Obbligatorio

per i grandi contribuenti

Obbligatorio

per tutti

Fattura EDI non in formato EN 16931**

Consentito con il consenso dell’Acquirente

Proibito
Fatture elettroniche in altri formati

Consentito con il consenso dell’Acquirente

Proibito

** Si noti che lo scambio su EDI è consentito se la fattura elettronica è conforme agli standard europei.

La sua organizzazione è impreparata per il prossimo mandato? Il nostro team di esperti può aiutare.

 

Aggiornamento: 6 novembre 2023 di Dilara İnal

Informazioni aggiuntive rilasciate per i piani di fatturazione elettronica B2B della Germania

Nell’ottobre 2023, il Ministero federale delle finanze (MoF) ha rilasciato ulteriori informazioni sulla fatturazione elettronica, una delle misure fiscali proposte incluse nella legge sulle opportunità di crescita.

Se la proposta del MoF, con i dettagli forniti negli aggiornamenti precedenti, diventa legge, sarà applicabile quanto segue:

Oltre ai chiarimenti del MoF, la camera alta del Parlamento federale tedesco, Bundesrat, ha parlato della legge durante la sessione del 20 ottobre. Sebbene il Bundesrat sostenga l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria, ha proposto un ritardo di due anni in modo che la ricezione obbligatoria delle fatture elettroniche inizi il 1° gennaio 2027.

Nelle prossime fasi del processo, la camera bassa del Parlamento, il Bundestag, dovrebbe votare sulla legge sulle opportunità di crescita a metà novembre. Il voto della camera alta dovrebbe aver luogo a metà dicembre.

Cerchi ulteriori informazioni sull’adozione globale della fatturazione elettronica? Legga la nostra guida definitiva alla fatturazione elettronica.

 

Aggiornamento: 20 settembre 2023 di Dilara İnal

Il governo federale approva la fatturazione elettronica B2B obbligatoria in Germania ed estende la fase volontaria

Il 30 agosto, il governo federale tedesco ha approvato il progetto di legge noto come "Growth Opportunities Act, ". La legge è composta da diverse disposizioni su diverse questioni fiscali, inclusa l’introduzione di un mandato di fatturazione elettronica B2B a livello nazionale.

Le date chiave per l’attuazione del mandato includono:

Il progetto di legge approvato dal governo non modifica il quadro precedentemente comunicato, tuttavia estende la fase volontaria di un anno. La fase volontaria durerà fino a gennaio 2027 per le piccole imprese con un fatturato annuo pari o inferiore a 800.000 EUR nel 2025.

Fasi successive per il mandato di fatturazione elettronica

Il Parlamento federale e il Consiglio federale dovrebbero approvare questa riforma entro la fine del 2023.

Cerchi ulteriori indicazioni sulla fatturazione in Germania? Parli con il nostro team di esperti.

 

Aggiornamento: 4 agosto 2023 di Dilara İnal

Modifiche normative obbligatorie per la fatturazione elettronica B2B in Germania

Il Ministero federale delle finanze tedesco (il Ministero) ha condiviso il progetto di «Legge sulle opportunità di crescita» con importanti associazioni imprenditoriali tedesche il 14 luglio 2023. Questa legge introduce modifiche alla legge sull’IVA per implementare la fatturazione elettronica obbligatoria, insieme ad altre proposte fiscali nazionali e internazionali.

Attualmente, l’emissione di una fattura elettronica richiede il consenso dell’acquirente. Le modifiche proposte cambieranno questa situazione, con le fatture per le transazioni tra contribuenti residenti in Germania, note come transazioni B2B nazionali, che devono essere elettroniche.

La legge introduce anche una nuova definizione di fatture elettroniche. Una fattura elettronica è definita come una fattura emessa, trasmessa e ricevuta in un formato elettronico strutturato che consente l’elaborazione elettronica. Una fattura elettronica deve inoltre essere conforme allo standard di fatturazione elettronica del Comitato europeo di normazione (CEN), EN 16931.

Il Ministero aveva precedentemente condiviso il suo piano per introdurre la fatturazione elettronica obbligatoria a partire da gennaio 2025. Questa data rimane la stessa nelle proposte di emendamento, con misure transitorie che danno ai contribuenti tempo e flessibilità per conformarsi ai nuovi requisiti:

Anche se questa legge non include alcuna disposizione per un sistema di rendicontazione basato sulle transazioni, rileva che tale sistema di rendicontazione per le vendite B2B verrà introdotto in seguito.

Il Consiglio europeo emette una decisione di deroga

Il Consiglio europeo ha autorizzato la Germania a introdurre misure speciali in materia di fatturazione elettronica obbligatoria con decisione del 25 luglio 2023.

La Germania ha ricevuto la deroga alla direttiva IVA dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2027 o, se una direttiva dell’UE viene adottata prima del previsto, fino al recepimento nazionale della direttiva sull’IVA nell’era digitale (ViDA) nel diritto tedesco.

Cerchi ulteriori indicazioni sulla fatturazione in Germania? Parli con il nostro team di esperti.

 

Aggiornamento: 21 aprile 2023 di Anna Norden

Un altro passo verso il CTC con la proposta del mandato di fatturazione elettronica B2B in Germania

Il Ministero federale delle finanze tedesco ha inviato una proposta di discussione per l’introduzione della fatturazione elettronica B2B obbligatoria in Germania il 17 aprile a importanti associazioni imprenditoriali tedesche.

Le associazioni imprenditoriali sono invitate a fornire il proprio parere su questioni come le seguenti entro l’8 maggio:

Il mandato di fatturazione elettronica proposto è un passo verso l’implementazione di un sistema di reporting in tempo reale basato sulle transazioni per la creazione, la verifica e l’inoltro delle fatture elettroniche. Questo sistema non fa parte della proposta attuale, ma, poiché è direttamente correlato a un mandato di fattura elettronica, le idee per tale sistema sono esposte ad alto livello dal Ministero delle Finanze.

L’obiettivo finale è fornire un sistema elettronico uniforme di segnalazione basato sulle transazioni per le transazioni B2B nazionali e transfrontaliere. Lo scambio delle fatture avverrà tramite una piattaforma centrale o privata.

Non verrebbe eseguita alcuna verifica del contenuto completo della fattura o un’interruzione dell’inoltro della fattura, tuttavia, la piattaforma dell’emittente verificherebbe («Plausibilitätsprüfungen») che tutti i campi obbligatori siano presenti, se la struttura e la sintassi siano conformi alle norme EN e così via.

La segnalazione della fattura avverrà in tempo reale contemporaneamente all’invio della fattura, in modo che il fornitore non debba avviare due transazioni.

Il Ministero delle Finanze afferma che l’obiettivo è che il nuovo sistema sia allineato al ViDA, ma che la Germania conta di dover utilizzare una deroga alle disposizioni della direttiva IVA per introdurre il mandato di fattura elettronica, se il ViDA non dovesse essere adottato in tempo.

Mentre molti hanno ipotizzato che la Germania seguisse la strada del sistema italiano di fatturazione elettronica, il messaggio del Ministero delle Finanze sembra piuttosto essere che gli spunti siano presi dal sistema francese, con l’uso di una piattaforma centralizzata integrata da fornitori di servizi privati che servono a canalizzare le fatture.

Ha bisogno di discutere di come la proposta della Germania di introdurre controlli continui sulle transazioni potrebbe influire sulla sua attività? Parli con i nostri esperti fiscali.

 

Aggiornamento: 3 novembre 2021 di Joanna Hysi

La Germania si avvicina all’introduzione del controllo continuo delle transazioni

C’è stata una maggiore discussione tra le diverse istituzioni sull’introduzione dei controlli continui delle transazioni (CTC) in Germania per combattere la frode fiscale e aumentare la competitività del mercato tedesco in Europa.

Sostenitori della riforma continua dei controlli sulle transazioni in Germania

I sostenitori dell’introduzione dei CTC in Germania includono, tra gli altri: il gruppo parlamentare del Partito Libero Democratico (FDP), favorevole alle imprese, l’Associazione tedesca per la fatturazione elettronica (VeR) e un organo giudiziario indipendente, il Bundesrechnungshof (Ufficio federale dei conti) tedesco.

Di recente, abbiamo visto questo argomento incluso nei negoziati sulla politica fiscale dei partner della coalizione emersi dalle recenti elezioni governative tedesche (il Partito socialdemocratico (SPD), l’FDP e il Partito dei Verdi).

Sebbene le discussioni rimangano a livello concettuale, i nuovi potenziali partiti di coalizione mostrano volontà politica di riforma in questo settore.

Proposte sulla riforma continua del controllo delle transazioni in Germania

In particolare, il Bundesrechnungshof tedesco ha proposto al Ministero delle Finanze un sistema di rendicontazione in tempo reale che sfrutta la tecnologia blockchain come sistema efficiente per combattere le frodi IVA. Tuttavia, la loro proposta non è stata accettata in quanto è necessaria un’analisi costi-benefici prima di proporre e attuare tali misure.

Nell’ambito di un processo parlamentare, il FDP ha chiesto  che «un sistema di rendicontazione elettronica paragonabile allo SDI italiano sia introdotto a livello nazionale il più rapidamente possibile, per la creazione, il collaudo e l’inoltro delle fatture». La principale associazione industriale tedesca, la VeR, ha accolto con favore questa proposta riconoscendone i numerosi vantaggi per le aziende e l’economia tedesca.

Uno studio VeR sulla possibilità di utilizzare il modello italiano come modello per l’Europa spiega che, sebbene non sembri aver contribuito in modo significativo a ridurre il divario IVA in Italia, i vantaggi della fatturazione elettronica per le aziende e l’economia italiana sono convincenti. Conclude che il sistema di liquidazione italiano può fungere da modello per la digitalizzazione dell’IVA in Germania, se non in Europa. Inoltre, gli esperti VeR offrono le loro conoscenze per sviluppare un tale sistema CTC in Germania.

Conclusione: la Germania sarà il prossimo paese dell’UE a introdurre i CTC?

Sembra che l’idea di introdurre un sistema CTC in Germania, seguendo le orme di altri Stati membri come Italia, Francia e Polonia, stia prendendo piede e potrebbe non essere lontana dal diventare realtà se i partner della coalizione riuscissero davvero a raggiungere un accordo di coalizione per succedere al partito attualmente al governo.

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Durante l’ultima riunione dell’ECOFIN del 21 giugno, gli Stati membri si sono incontrati per discutere se potevano raggiungere un accordo per attuare le proposte sull’IVA nell’era digitale (ViDA). Alla riunione dell’ECOFIN di maggio, l’Estonia si è opposta alla proposta delle regole della piattaforma, chiedendo invece di rendere opzionali le nuove norme ritenute relative ai fornitori (un opt-in), consentendo agli Stati membri di scegliere se implementarle o meno nella legislazione nazionale sull’IVA.

Nella riunione odierna è stato proposto un nuovo testo di compromesso. Il testo di compromesso significava che ci sarebbe stato il consenso per le nuove norme sui presunti fornitori, ma per le PMI. Sebbene 26 Stati membri e la Commissione abbiano raggiunto un accordo in merito, l’Estonia non ha potuto sostenere il nuovo compromesso perché non ci sono stati cambiamenti sostanziali dall’ultima riunione e le loro obiezioni sono rimaste. Spetterà ora alla presidenza ungherese cercare un accordo sulle proposte, nel secondo semestre del 2024.

Per ricordare cosa accadrà e le date di implementazione previste, faccia riferimento al nostro blog precedente, What’s Happening Next with VAT in the Digital Age (ViDA).

Mi ricordi, cos’è l’IVA nell’era digitale (ViDA)?

In poche parole, ViDA è una proposta che consentirà ai paesi dell’UE di utilizzare la tecnologia per migliorare l’attuale sistema IVA e prevenire meglio le frodi. Gli aggiornamenti includono la facilitazione della fatturazione elettronica, l’introduzione di requisiti obbligatori di rendicontazione digitale delle transazioni transfrontaliere e meccanismi legali per facilitare le attività e la conformità transfrontaliere. Una volta promulgato, ciò comporterà cambiamenti significativi nel modo in cui opera in questi Paesi.

Come previsto, cambiamenti di queste dimensioni e portata stanno generando molte domande tra le aziende che operano nell’UE. Tutto, dai costi di processo alle esigenze tecnologiche, viene valutato man mano che saranno disponibili ulteriori informazioni su ViDA.

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Il Liechtenstein è uno dei tanti paesi con i requisiti dell’imposta sui premi assicurativi (IPT), in particolare l’imposta di bollo svizzera e la tassa assicurativa del Liechtenstein.

Questo blog fornisce una panoramica dell’IPT in Liechtenstein per aiutare le compagnie assicurative a rimanere conformi.

 

Che tipo di tasse sono applicabili in Liechtenstein sugli importi dei premi assicurativi?

In Liechtenstein, ci sono due tipi di tasse che si applicano agli importi dei premi ricevuti dalle compagnie assicurative:

  1. Imposta di bollo svizzera (CHSD)
  2. Tassa assicurativa del Liechtenstein (LIL)

Queste tasse si completano a vicenda. LIL è applicabile solo se CHSD non è applicabile.

L’imposta di bollo svizzera è applicabile in Liechtenstein in base al trattato di unione doganale del 29 marzo 1923, che regola le norme federali sulle imposte di bollo. La tassa del Liechtenstein sugli importi dei premi assicurativi si applica solo se non si applica la legislazione svizzera sui francobolli.

È necessario sottolineare che il Liechtenstein è membro del SEE. Di conseguenza, a LIL si applicano le disposizioni sulla localizzazione del rischio delineate nella direttiva Solvibilità II.

Pertanto, per determinare se un importo del premio fa scattare il LIL, è necessario applicare le norme della direttiva di riferimento. Questo non è il caso dell’imposta di bollo svizzera.

I pagamenti dei premi effettuati dagli assicurati residenti nel Liechtenstein e/o alle compagnie assicurative con sede nel Liechtenstein sono generalmente soggetti all’imposta di bollo svizzera.

 

Quali sono le aliquote fiscali in Liechtenstein?

I premi sulle polizze assicurative non sulla vita sono tassabili all’aliquota del 5% e sulle polizze sulla vita all’aliquota del 2,5%, a meno che non si applichi una delle esenzioni elencate nei regolamenti. Queste aliquote ed esenzioni si applicano sia a CHSD che a LIL.

Esempi di esenzioni includono:

 

Qual è la base del calcolo del CHSD e del LIL in Liechtenstein?

Per il Liechtenstein Insurance Levy, la base imponibile è il pagamento dei premi in base a un rapporto assicurativo creato da una polizza assicurativa in cui si ritiene che la sede del rischio sia in Liechtenstein.

Considerando che, per l’imposta di bollo svizzera, la base imponibile è il pagamento dei premi assicurativi:

  1. basato su un portafoglio nazionale di un assicuratore nazionale del Liechtenstein
  2. che sono pagati da un assicurato nazionale che ha un contratto assicurativo con un assicuratore straniero

 

Quali sono le frequenze di dichiarazione e pagamento CHSD e LIL in Liechtenstein?

Il CHSD è depositato trimestralmente e pagato insieme alla presentazione della dichiarazione dei redditi. D’altra parte, la LIL ha una scadenza semestrale.

Ogni reso è dovuto entro 30 giorni dall’ultimo giorno del periodo di riferimento.

 

Quali sono le sanzioni e gli interessi per CHSD e LIL in Liechtenstein?

In caso di ritardo nei pagamenti, devono essere pagati interessi di mora sugli importi pagati in ritardo. Il tasso di interesse è determinato dal Dipartimento federale delle finanze svizzero.

 

Quali sono le sfide per l’imposta sui premi assicurativi in Liechtenstein?

La sfida principale è determinare quale imposta è dovuta, CHSD o LIL. In secondo luogo, è difficile determinare se l’importo del premio e il rischio coperto siano esenti da tassazione. L’elenco delle esenzioni è lungo.

Se l’LIL è dovuto, queste dichiarazioni possono essere presentate solo da un rappresentante fiscale con sede in Liechtenstein. Può essere difficile trovarne uno a livello locale.

 

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Proroga delle date di attuazione del mandato di fatturazione elettronicaB2B .

Aggiornamento: 2 gennaio 2024 

La Legge Finanziaria per il 2024 è stata ufficialmente adottata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2023. Con la finalizzazione della legge, le nuove date di attuazione sono le seguenti: 

Ricezione delle fatture elettroniche: a partire dal 1° settembre 2026, TUTTI i contribuenti, indipendentemente dalle loro dimensioni, dovranno essere in grado di ricevere fatture elettroniche. Tale data può essere prorogata al più tardi fino al 1° dicembre 2026, ma solo per decreto. 

Emissione di fatture elettroniche: 

Trasmissione internazionale di dati di transazione e pagamento B2B, B2C: 

L’obbligo di comunicazione elettronica per le transazioni internazionali B2B (vendite e acquisti) e B2C e i dati di pagamento segue lo stesso calendario previsto per l’emissione di fatture elettroniche (1° settembre 2026 o 1° settembre 2027 a seconda delle dimensioni dell’azienda). 

Il decreto attuativo che ratificherà formalmente questo nuovo calendario è previsto nel corso del primo trimestre del 2024. 

Cerchi maggiori informazioni su come rispettare il mandato francese? Contatta il nostro team di esperti.

Aggiornamento: 19 ottobre 2023

Il 17 ottobre 2023 è stata svelata la tanto attesa nuova tempistica di attuazione della fatturazione elettronica e della rendicontazione elettronica all’interno del progetto di legge finanziaria per il 2024. 

Secondo il progetto di modifica del Codice generale delle imposte e della legge n. 2022-1157, le nuove date sono le seguenti: 

Fasi di attuazione: l’attuazione del mandato avverrà ora in due fasi, a differenza delle tre fasi precedentemente previste. 

Emissione di fatture elettroniche: 

Ricezione delle fatture elettroniche: a partire dal 1° settembre 2026, tutti i contribuenti dovranno essere in grado di ricevere le fatture elettroniche. 

Obblighi di comunicazione elettronica: l’applicazione degli obblighi di comunicazione elettronica seguirà le stesse date riviste. 

È importante notare che le date sopra indicate, settembre 2026 e settembre 2027, possono essere soggette a riaggiustamenti con la possibilità di riprogrammare al 1° dicembre come ultima data, nei rispettivi anni. 

Dopo l’adozione della Legge Finanziaria per il 2024, nel primo trimestre del prossimo anno è prevista l’emanazione di un Decreto integrativo della legge per la piena attuazione dei suddetti obblighi. 

Le aziende devono sfruttare il tempo aggiuntivo attraverso la partecipazione attiva alla fase pilota, durante la quale tutti i casi d’uso rilevanti devono essere testati in modo che le modifiche alle applicazioni, ai processi e ai sistemi possano essere prese in considerazione e messe a punto in tempo utile per garantire la conformità.  

Cerchi maggiori informazioni su come rispettare il mandato francese? Contatta il nostro team di esperti.

Aggiornamento: 15 settembre 2023

In una recente riunione della Communauté des Relais, l’autorità fiscale ha rilasciato ulteriori dettagli sul rinvio precedentemente comunicato del mandato di fatturazione elettronica B2B in Francia.

Questo ritardo è il risultato del fatto che l’autorità fiscale ha ascoltato il feedback delle imprese francesi che hanno faticato a rispettare la tempistica originale. È un’ulteriore prova, come precedentemente ribadito dall’ICC , di quanto tempo e impegno siano necessari alla maggior parte delle aziende per confrontarsi con le complessità di un nuovo mandato.

Sebbene le date formali debbano ancora essere definite, la tempistica principale rivista è stata presentata nell’ambito di un roll-out in 3 fasi:

2024: entro la primavera del 2024 le autorità pubblicheranno il primo elenco dei prestatori di servizi ufficialmente registrati (PDP) – Plateformes de Dématérialisation Partenaires. Nel corso del 2024 sarà completato lo sviluppo del portale pubblico (PPF – Portail Public de Facturation).

2025: Nel corso di quest’anno verrà condotto un progetto pilota su larga scala, che coinvolgerà aziende di tutte le dimensioni. L’autorità fiscale considera questo progetto pilota come un’opportunità per i contribuenti di mettere a punto i propri processi e sistemi di fatturazione elettronica e di comunicazione elettronica per conformarsi a quello che è diventato un quadro CTC complesso e sofisticato.

2026: l’introduzione dell’obbligo per l’intera economia avverrà in gran parte nel corso del 2026. Tuttavia, resta da vedere a quale ritmo una volta che la legge finanziaria sarà adottata dal Parlamento alla fine del 2023.

Le imprese interessate dal mandato francese, con sede in Francia e altrove, saranno ora in una posizione migliore per conformarsi con successo alla nuova riforma, a condizione che si avvalgano del tempo aggiuntivo fornito dalle autorità francesi. In particolare, utilizzando in modo proattivo il programma pilota per creare fiducia e conoscenza sul percorso critico verso la prontezza. Per i maggiori contribuenti che devono far fronte a questi obblighi, sarebbe prudente considerare questi cambiamenti come un rinvio di soli 6 mesi, con l’inizio del programma pilota che funge da data di inizio de facto. Per comprendere l’impatto completo sui processi aziendali e sui flussi di dati, le aziende dovranno testare a fondo fino a 36 casi d’uso. I numerosi fornitori di software che aiutano le aziende a semplificare i processi purchase-to-pay e order-to-cash saranno sicuramente ansiosi di testare la conformità delle loro soluzioni il prima possibile in quello che è diventato un ecosistema completamente nuovo.

La partecipazione al progetto pilota esteso, con il supporto professionale di Sovos, fornisce un ambiente privo di rischi per valutare e quindi condurre la messa a punto essenziale.

Sovos è uno dei primi 20 candidati all’accreditamento di fornitore di servizi (PDP) in Francia e, in quanto tale, sarà pronta a supportare i nostri clienti nell’adozione delle numerose misure necessarie per conformarsi pienamente al nuovo framework CTC, attingendo alla sua ricca esperienza nel mantenere i clienti conformi ai complicati obblighi di fatturazione elettronica in tutto il mondo.

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10 Agosto 2023

Il 28 luglio la Direzione generale francese delle finanze pubbliche (DGFiP) ha ufficialmente rinviato l’attuazione dell’obbligo di fatturazione elettronica del paese. Il rinvio è al fine di fornire ai contribuenti il tempo necessario per adempiere al mandato.

L’ultima parola ufficiale afferma che la tempistica rivista per il mandato sarà fornita nel quadro della legge finanziaria per il 2024. Prevediamo che questa legge sarà adottata alla fine del 2023.

Inoltre, il 31 luglio la DGFiP ha pubblicato il «File delle specifiche esterne per la fatturazione elettronica» aggiornato (versione 2.3). Nonostante il rinvio del go-live iniziale, questi aggiornamenti dimostrano l’impegno delle autorità nello sviluppo del mandato e stabiliscono l’aspettativa che i preparativi da parte dei contribuenti, dei fornitori, dei candidati PDP e delle organizzazioni professionali debbano continuare.

Il Mandato francese è una delle iniziative di digitalizzazione fiscale più complesse mai viste nell’area EMEA fino ad oggi. È essenziale che le aziende continuino i loro preparativi. La conformità a questo mandato richiede la preparazione di applicazioni, processi e sistemi a una serie complessa di requisiti. Secondo l’ICC le aziende hanno bisogno di almeno 12-18 mesi per prepararsi al passaggio alla fatturazione elettronica e alla rendicontazione elettronica.

Si prega di notare che queste informazioni sono soggette a ulteriori aggiornamenti o modifiche da parte delle autorità francesi e al momento non sono disponibili ulteriori dettagli. Comunicheremo eventuali informazioni aggiuntive non appena saranno rese disponibili.

Sovos ha esperienza nell’aiutare i propri clienti a navigare tra le normative sulla digitalizzazione in tutto il mondo, incluso il mandato francese.

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La Bizkaia è una provincia della Spagna e un territorio storico dei Paesi Baschi, con un proprio sistema fiscale. Prima dell’approvazione della strategia Batuz, l’autorità fiscale della Bizkaia ha sviluppato diversi approcci per implementare una strategia completa che riducesse la frode fiscale. L’obiettivo è quello di impedire che la frode influisca sulle entrate generate dalle attività economiche.

Questa iniziativa è iniziata all’inizio degli anni 2010, quando l’autorità ha introdotto i requisiti per la tenuta dei registri delle operazioni economiche per le persone fisiche con attività economiche tramite il modello 140, e successivamente imponendo l’obbligo di Fornitura immediata di informazioni (SII) ad alcuni contribuenti della regione.

Batuz rappresenta un progresso significativo verso il raggiungimento di un sistema di controllo fiscale digitalizzato integrale, che copra le persone e le entità che svolgono attività economiche, indipendentemente dalle dimensioni. Come illustrato in questo articolo, il sistema stabilisce nuovi modelli che facilitano il rispetto degli obblighi fiscali.

Che cos’è Batuz?

Batuz è una strategia di controllo fiscale attuata dal governo della Bizkaia che si applica a tutte le aziende e ai lavoratori autonomi soggetti alla normativa della Bizkaia – indipendentemente dalle loro dimensioni e dal volume di attività – e che comprende i seguenti requisiti:

  1. Software di fatturazione conforme (TicketBAI)
  2. Ledger Reporting Operazioni Economiche (LROE)
  3. Fornitura di bozze di dichiarazione dei redditi preparate dall’autorità fiscale

Caratteristiche di Batuz

L’autorità fiscale ha basato Batuz sui tre pilastri sopra elencati. Ognuno di essi comporta la seguente serie di obblighi che, insieme, comprendono la conformità:

  1. Software di fatturazione TicketBAI: I contribuenti devono adeguare il loro software di fatturazione per conformarsi a standard specifici per garantire l’integrità, la conservazione, la tracciabilità e l’inviolabilità dei registri che documentano la fornitura di beni e servizi.
    Le fatture generate dal software TicketBAI devono avere un codice di identificazione unico e un codice QR. Inoltre, per ogni fattura emessa, il software deve creare un record nello schema del formato XML TicketBAI con una firma digitale da incorporare nel LROE.
    Il software conforme deve essere presente nel registro del software garante TicketBAI. Le amministrazioni fiscali di Álava, Bizkaia e Gipuzkoa, in collaborazione con il Governo basco, gestiscono l’iniziativa TicketBAI. Tuttavia, ogni territorio ha le proprie regole e le proprie tempistiche per l’implementazione di TicketBAI.
  2. Libro Registro delle Operazioni Economiche (Libro Registro de Operaciones Económicas): Si tratta del registro elettronico composto da sei capitoli in cui verranno dichiarate le entrate, le uscite e le fatture delle aziende che svolgono attività economiche tramite il modello 240. Per le aziende con mandato SII, i libri contabili devono essere trasmessi all’autorità fiscale della Bizkaia trimestralmente o entro quattro giorni dal completamento dell’operazione. Ciononostante, l’autorità considererà l’obbligo del SII come adempiuto con l’invio del LROE entro la scadenza applicabile.
  3. Preparazione delle bozze delle dichiarazioni dell’IVA e dell’imposta sul reddito: Infine, con le informazioni provenienti dal LROE, l’autorità fiscale della Bizkaia preparerà le bozze delle dichiarazioni dell’IVA, delle società e del reddito e le metterà a disposizione dei contribuenti interessati.

Termini di Batuz

L’adozione volontaria è possibile dal 1° gennaio 2022, con incentivi fiscali per coloro che si impegnano a rispettare la normativa in anticipo.

A partire dal 1° gennaio 2024, Batuz diventerà obbligatorio in Bizkaia per tutti i contribuenti che rientrano nel campo di applicazione – il che significa che non ci sarà un’introduzione graduale, come avviene di solito.

Per ulteriori indicazioni sulle sfumature delle imposte in Bizkaia, parli con i nostri esperti.

Giurisdizioni del Nord Europa: aggiornamento CTC

La proposta della Commissione europea sull’IVA nell’era digitale (ViDA) continua a svilupparsi con gli ultimi dettagli pubblicati l’8 dicembre 2022. Di conseguenza, molti paesi dell’UE stanno intensificando gli sforzi per digitalizzare i controlli fiscali, compresa la fatturazione elettronica obbligatoria.

Sebbene vediamo approcci diversi per avviare questa transizione in tutto il Nord Europa, la tendenza verso il controllo continuo delle transazioni (CTC) e i mandati di fatturazione elettronica ha subito un’accelerazione.

La Germania prevede l’obbligo di fatturazione elettronica

Recenti dichiarazioni indicano che la Germania sta facendo passi avanti verso un mandato di fatturazione elettronica B2B, tuttavia, senza un elemento di reporting o liquidazione centralizzato, almeno per ora. Durante una conferenza sull’IVA tenutasi il 10 marzo, il Ministero federale delle Finanze ha annunciato che tra un paio di settimane sarà pubblicato un progetto di documento per l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica.

Vale la pena notare che la Germania aveva precedentemente richiesto una decisione derogatoria alla Commissione europea per l’attuazione di un regime obbligatorio di fatturazione elettronica, come annunciato dal Ministero delle Finanze nel novembre 2022.

La Svezia si avvicina all’obbligo di fatturazione elettronica B2B

La Svezia è un altro paese in cui non sarebbe sorprendente vedere emergere un obbligo di fatturazione elettronica. L’Agenzia svedese per il governo digitale (DIGG) ha espresso il desiderio di implementare la fatturazione elettronica obbligatoria nel paese.

Con l’Agenzia delle Entrate svedese e l’Ufficio svedese per il registro delle imprese, DIGG ha chiesto al governo di ricercare le condizioni per l’obbligo di fatturazione elettronica nei flussi B2B e G2B, che si aggiungerebbero all’attuale mandato di fatturazione elettronica B2G.

Il ragionamento alla base di questa richiesta è che, se la proposta ViDA della Commissione europea sarà adottata, si tradurrà in una fatturazione elettronica obbligatoria nei flussi transfrontalieri. Pertanto, il sistema nazionale dovrebbe allinearsi ai fini dell’efficienza. Il DIGG non crede che l’allineamento avverrà volontariamente, ma sarà necessario un mandato.

La Finlandia sostiene il pacchetto ViDA

In Finlandia non è in vigore alcun obbligo di fatturazione elettronica B2B. Tuttavia, gli acquirenti possono ricevere una fattura elettronica strutturata dai loro fornitori, se richiesto. Questo regolamento è in vigore da aprile 2020 per tutte le aziende finlandesi con un fatturato superiore a 10.000 euro.

Inoltre, il governo finlandese ha recentemente dimostrato il proprio sostegno alla fatturazione elettronica inviando una lettera al Parlamento che ne illustra i vantaggi. Il governo vede la fatturazione elettronica come un mezzo per aumentare l’efficienza delle imprese e combattere le frodi in materia di IVA attraverso il pacchetto ViDA.

La Lituania introduce la piattaforma di fatturazione elettronica basata su Peppol

La Lituania sta gettando le basi per un uso più ampio delle fatture elettroniche. Ha annunciato l’intenzione di costruire una soluzione tecnologica conforme allo standard europeo per la trasmissione delle fatture elettroniche.

La piattaforma dovrebbe essere disponibile gratuitamente per le imprese per almeno cinque anni e dovrebbe essere pronta entro settembre 2023. Inoltre, la piattaforma soddisferà i requisiti della rete Peppol e sarà conforme a Peppol BIS 3.0.

La Danimarca consente la fatturazione elettronica automatizzata tramite sistemi di contabilità elettronica

Anche la Danimarca sta lavorando alla digitalizzazione dei processi aziendali implementando una nuova legge sulla contabilità. L’Autorità danese per le imprese ha avviato l’attuazione delle disposizioni della legge sulla contabilità digitale adottando progetti di ordini esecutivi per i sistemi di contabilità digitale standard e la loro registrazione.

Di conseguenza, i fornitori di sistemi di contabilità digitale standard devono adeguare i loro sistemi ai nuovi requisiti entro il 31 ottobre 2023. Le nuove disposizioni stabiliscono che i tradizionali sistemi di contabilità digitale devono supportare l’invio e la ricezione automatica di fatture elettroniche in formato OIOUBL e PEPPOL BIS.

Sebbene la Danimarca non abbia annunciato le date definitive, si aspetta che i contribuenti aderiscano alle regole di contabilità digitale tra il 2024 e il 2026.

Parla con un membro del nostro team se hai ulteriori domande sulla fatturazione elettronica.

Aggiornato: 4 ottobre 2022 di Enis Gencer

Aggiornamento sui controlli continui delle transazioni nell’Europa settentrionale

Il recente rapporto della Commissione europea sull’IVA nell’iniziativa per l’era digitale indica che i controlli continui delle transazioni (CTC) diventeranno più diffusi in tutta Europa. La relazione finale suggerisce l’introduzione di un sistema di fatturazione elettronica CTC a livello dell’UE che copra sia le transazioni intra-UE che quelle nazionali come opzione strategica. Mentre i paesi dell’Europa orientale sono stati in prima linea nelle implementazioni locali, agendo rapidamente e introducendo CTC, vale anche la pena tenere d’occhio alcuni degli sviluppi nel Nord Europa.

GERMANIA

A seguito delle elezioni nazionali del 2021, il nuovo governo di coalizione in Germania  ha identificato  la frode in materia di IVA come una questione politica. Ha annunciato l’intenzione di introdurre quanto prima un sistema di reporting elettronico a livello nazionale, che verrà utilizzato per la creazione, il controllo e l’inoltro delle fatture. Sebbene non ci siano dettagli sulla natura del sistema, sono in corso discussioni con le parti interessate del settore privato, concentrandosi principalmente sulla tempistica di attuazione e sul ruolo del governo in tale sistema.

Dal 2020 la fatturazione elettronica B2G è obbligatoria per le fatture emesse nei confronti dell’Amministrazione federale. Il campo di applicazione è stato ampliato a partire dal 1° gennaio 2022 per includere le autorità statali del Baden-Württemberg, Amburgo e Saarland, mentre i prossimi Stati si sono uniti nel 2023 e nel 2024. Inoltre, l’IT Planning Council, l’organo centrale per la digitalizzazione dell’amministrazione in Germania, ha emesso la decisione 2022/31  che consiglia a tutte le amministrazioni aggiudicatrici di accettare le fatture elettroniche tramite la rete PEPPOL entro il 1° ottobre 2023 per collegare l’intera area pubblica in modo uniforme.

Danimarca

La Danimarca punta anche a introdurre nuovi requisiti per digitalizzare i processi aziendali delle aziende danesi. Il 19 maggio 2022 il parlamento danese ha approvato una nuova legge contabile che impone ai contribuenti di effettuare le registrazioni elettronicamente utilizzando un sistema di contabilità digitale. Il mandato entrerà in vigore gradualmente tra il 2024 e il 2026, a seconda della forma e del fatturato dell’azienda.

Sebbene la nuova legge contabile non introduca alcun obbligo di fatturazione elettronica o CTC, si prevede che i sistemi di contabilità digitale debbano supportare la registrazione continua delle transazioni dell’azienda e l’automazione dei processi amministrativi, compresa la trasmissione e la ricezione automatica delle fatture elettroniche. Il ministero delle Finanze è stato autorizzato ad adottare norme che impongano alle imprese di registrare le operazioni di acquisto e vendita con fatture elettroniche come documentazione delle transazioni, il che in pratica equivarrebbe a un obbligo di fatturazione elettronica.

L’autorità danese per le imprese, Erhvervsstyrelsen, ha preparato le bozze di tre ordini esecutivi riguardanti i nuovi requisiti di contabilità digitale. Secondo i progetti di normativa, i sistemi di contabilità digitale sono necessari per supportare l’invio e la ricezione automatica di fatture elettroniche in formato OIOUBL e PEPPOL BIS. Questi sistemi devono essere in grado di condividere i dati contabili dell’azienda generando un file standard, che è lo standard SAF-T danese recentemente pubblicato da Erhvervsstyrelsen.

I progetti di regolamento saranno disponibili per la consultazione pubblica fino al 27 ottobre e l’entrata in vigore dei requisiti è prevista per il 1º gennaio 2023. È previsto un periodo di conversione fino al 1° ottobre 2023 affinché i sistemi di contabilità digitale siano conformi ai requisiti.

SVEZIA

La Svezia è un altro paese che sta valutando l’introduzione di requisiti di rendicontazione digitale. L’amministrazione fiscale svedese, Skatteverket, sta valutando diversi modi per garantire la corretta riscossione dell’IVA, ottenendo al contempo dati economici utili dalle imprese. Il progetto è ancora in una fase iniziale e, sebbene tali requisiti potrebbero comportare l’introduzione di requisiti di Standard Tax Audit File (SAF-T) o di un tipo di CTC, rendicontazione elettronica o fatturazione elettronica, le autorità fiscali si sforzerebbero comunque di implementare un sistema agevole per le imprese.

LETTONIA

Il Ministero delle Finanze lettone sta lavorando da tempo alla digitalizzazione dei processi di fatturazione. Hanno condotto una consultazione pubblica e hanno preso in considerazione i pareri delle aziende e delle organizzazioni non governative per scoprire se sono pronti a iniziare a utilizzare le fatture elettroniche in Lettonia.

Di conseguenza, il Ministero delle Finanze ha preparato una relazione che discute la situazione attuale e l’attuazione delle fatture elettroniche e le possibili soluzioni tecnologiche. La relazione si concentra su diversi sistemi di fatturazione elettronica, come la fatturazione elettronica post-audit, la fatturazione elettronica centralizzata e la fatturazione elettronica decentralizzata, confrontando i vantaggi e gli svantaggi di tali sistemi.

Il rapporto è favorevole allo standard PEPPOL BIS per l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria nelle transazioni B2B e B2G e propone che l’uso delle fatture elettroniche debba essere definito come un obbligo nelle normative lettoni, stabilendo un requisito obbligatorio per l’uso delle fatture elettroniche da iniziare entro e non oltre il 2025.

Il governo lettone ha approvato la relazione e gli atti normativi necessari, quindi l’attuazione delle soluzioni tecnologiche dovrebbe prendere forma a tempo debito.

Qual è il passo successivo?

È chiaro che le iniziative CTC stanno diventando sempre più popolari tra i governi e le autorità fiscali in Europa, con i paesi del Nord Europa che iniziano a seguire questa tendenza, anche se sembrano agire con maggiore cautela. Sarà molto interessante vedere come e quando questi progetti CTC prenderanno forma e saranno influenzati dai prossimi risultati della Commissione Europea sul progetto IVA nell’Era Digitale.

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È essenziale rimanere aggiornato sui requisiti IVA della sua azienda. Ciò richiede una conoscenza approfondita delle regole e di ciò che le autorità si aspettano dalle aziende. Ciò include la gestione di forniture di beni e servizi al di fuori degli obblighi IVA standard.

Non tutti i prodotti o servizi sono soggetti all’IVA. Questa è un’esenzione dall’IVA.

Forniture di beni e servizi esenti da IVA: cosa sono?

Alcuni beni e servizi sono esenti dall’IVA. Dipende dal settore e dal Paese in cui vende.

Per ulteriori informazioni su come rispettare l’IVA europea, scarichi il nostro eBook gratuito o legga la nostra guida completa al pacchetto di e-commerce sull’IVA nell’UE.

Se una fornitura è esente dall’IVA, può essere perché l’UE considera i beni o i servizi essenziali. Le forniture esenti da IVA includono:

Aziende esenti da IVA

Se la sua azienda vende solo prodotti o servizi esenti da IVA, la sua attività opera in modo diverso. È un’azienda esente da IVA e:

Ad esempio, se un’azienda fornisce servizi di istruzione e formazione esclusivamente nel Regno Unito, il governo la considererebbe un’attività esente. Si applicherebbero le regole di cui sopra.

Aziende parzialmente esentate

In alcune circostanze, un’azienda potrebbe essere parzialmente esente dall’IVA. L’esenzione parziale dall’IVA si applica alle società con partita IVA che effettuano forniture di beni o servizi sia imponibili che esenti da IVA.

Se la sua azienda è parzialmente esente dall’IVA, può comunque recuperare l’IVA sostenuta per la produzione o l’acquisizione di beni o servizi non esenti da IVA che vende ai clienti.

Inoltre, le aziende parzialmente esentate devono tenere registri separati. Questi registri dovrebbero coprire le vendite esenti da IVA e fornire dettagli su come è stata calcolata l’IVA per i reclami.

Qual è la differenza tra l’esenzione dall’IVA e l’IVA allo 0%?

L’esenzione dall’IVA non è la stessa dell’IVA allo 0%. Non vengono aggiunti costi aggiuntivi al prezzo di vendita originale per le forniture con aliquota zero o esenti da IVA, ma ci sono alcune differenze significative.

A differenza delle forniture esenti da IVA, i beni e i servizi con aliquota zero fanno parte del suo fatturato imponibile. Le forniture con aliquota zero devono essere registrate nei suoi conti IVA, mentre, in alcuni Paesi, le aziende potrebbero registrare le vendite non imponibili solo nei normali conti aziendali.

Inoltre, a differenza dell’esenzione dall’IVA, può recuperare l’IVA su qualsiasi acquisto di beni o servizi con aliquota zero.

Aliquote IVA su diversi beni e servizi

Le aliquote IVA e le esenzioni variano in tutto il mondo, quindi useremo il Regno Unito come esempio per illustrare il concetto.

Nel Regno Unito, la maggior parte dei beni e servizi è soggetta a un’aliquota IVA standard del 20%. Tuttavia, alcuni sono soggetti a un’aliquota IVA ridotta del 5% o 0%.

I beni e le forniture con un’aliquota IVA del 5% includono:

Le merci e le forniture con aliquota IVA dello 0% includono:

Condizioni delle aliquote IVA

Queste aliquote ridotte possono applicarsi solo a determinate condizioni o in circostanze particolari a seconda di quanto segue:

Commercio internazionale

Continuando con il nostro esempio nel Regno Unito, se vende, invia o trasferisce merci fuori dal Regno Unito, l’IVA del Regno Unito spesso non è inclusa in quanto sono considerate un’esportazione.

Può inviare la maggior parte delle esportazioni verso una destinazione al di fuori del Regno Unito con un rating zero se soddisfa le condizioni necessarie:

Le esenzioni dall’IVA sono in continua evoluzione. Non si faccia prendere in giro. Contatti il nostro team per consigli su come la sua azienda dovrebbe gestire i propri obblighi IVA se è esente da IVA.

Le proposte della Commissione europea sull’IVA nell’era digitale includono un’unica registrazione IVA per facilitare il commercio transfrontaliero.

La proposta, che entrerà in vigore il 1º luglio 2028 (1º gennaio 2027 per l’energia elettrica, il gas, il riscaldamento e il raffrescamento), fa parte dell’iniziativa della Commissione per modernizzare l’IVA nell’UE. La proposta di registrazione IVA unica significherebbe registrarsi ai fini IVA una sola volta in tutta l’UE nell’ambito di un numero più ampio di operazioni che rientrano nell’ambito di applicazione, riducendo i costi e i tempi di gestione dell’IVA.

Registrazione unica a fini IVA: gli effetti sul commercio B2C

Lo sportello unico (OSS) è una registrazione IVA unica in tutta l’UE. Sebbene facoltativo, può essere utilizzato per dichiarare e pagare l’IVA dovuta sulle vendite a distanza di beni da impresa a consumatore (B2C) e sulle prestazioni di servizi intracomunitarie B2C in tutti gli Stati membri dell’UE.

Il programma è stato ben accolto e implementato da molte aziende. Si sta discutendo di ampliare il regime per semplificare ulteriormente l’IVA nella regione.

Per modernizzare ulteriormente il sistema dell’IVA dell’UE, la Commissione ha proposto di ampliare il regime OSS per il commercio elettronico per includere:

Conseguenze per le piattaforme online che vendono nell’UE

Nonostante le voci di una modifica della soglia dello sportello unico per l’importazione (IOSS), l’attuale soglia di spedizione di 150 euro per le vendite B2C importate rimarrà per il prossimo futuro. Il programma rimarrà facoltativo anche per le imprese.

Registrazione unica a fini IVA: gli effetti sul commercio B2C

Per quanto riguarda le forniture Business to Business (B2B), la Commissione UE intende armonizzare l’applicazione dell’inversione contabile estesa di cui all’articolo 194 della direttiva IVA dell’UE. Se attuato nello Stato membro dell’UE, si applica ai fornitori non residenti e riduce il loro obbligo di registrarsi in un paese estero ai fini dell’IVA.

Attualmente, alcuni dei 27 Stati membri dell’UE hanno attuato l’articolo sopra menzionato, e non tutti allo stesso modo.

L’introduzione del nuovo inversione contabile B2B obbligatoria riguarderà determinate vendite di beni e servizi se le transazioni soddisfano le seguenti condizioni:

Sebbene il meccanismo dell’inversione contabile sia obbligatorio in alcuni casi, gli Stati membri possono scegliere di applicarlo universalmente ai soggetti passivi non stabiliti.

Infine, l’UE abolirà le disposizioni della direttiva IVA relative al regime delle scorte a chiamata di borsa a partire dal 1º luglio 2028. Oltre tale data, i nuovi trasferimenti di scorte nell’ambito di tali accordi non potranno essere pregiudicati, in quanto la semplificazione non sarà necessaria.

Tuttavia, i beni forniti in base a disposizioni preesistenti possono continuare con il regime fino al 30 giugno 2029.

E tu, hai quello che serve per affrontare la continua evoluzione delle normative?

Contattaci per ricevere assistenza da parte di un esperto per alleggerire l’onere della conformità IVA della tua azienda, rivedere la mappatura del codice fiscale e verificare come puoi migliorare il tuo flusso di cassa. Se vuoi saperne di più sull’IVA nell’era digitale, dai un’occhiata all’ebook Che cos’è l’IVA nell’era digitale? o a questo blog sull’economia delle piattaforme e l’IVA nell’era digitale.

Aggiornamento importante: gli Stati membri dell’UE hanno raggiunto oggi un accordo politico sulla proposta ViDA

L'IVA nell'era digitale: la vostra guida

L’IVA nell’era digitale cambierà sostanzialmente il modo in cui gli scambi commerciali all’interno dell’UE sono condotti e comunicati.

Questa proposta di Direttiva, in ultima analisi, andrà a digitalizzare l’intero sistema dell’IVA nell’Unione Europea. I particolari di ciò che andrà a modificare sono ramificati e complessi. Questa guida vi aiuterà a:  

Tenere traccia degli ultimi aggiornamenti

Comprendere i potenziali impatti

Avvantaggiarvi e valutare correttamente questi cambiamenti

Che cos'è l'IVA nell'era digitale?

In parole povere, L’IVA nell’era digitale è una proposta che consentirà ai Paesi dell’UE di utilizzare la tecnologia per migliorare l’attuale sistema IVA e prevenire meglio le frodi. Una volta in essere, il sistema comporterà cambiamenti significativi nelle modalità d’agire delle imprese nei Paesi dell’Unione.

Come previsto, cambiamenti di queste dimensioni e portata stanno generando molte domande tra le imprese che svolgono operazioni nell’UE. Man mano che cominciano a emergere ulteriori dettagli sull’iniziativa, a finire sotto lente d’ingrandimento sono tutti gli aspetti, dai costi di processo alle esigenze tecnologiche.

Per aiutare la tua azienda a navigare nell’incertezza che circonda l’IVA nell’era digitale, Sovos ha creato questo HUB, che fungerà da risorsa completa per tutto ciò che riguarda ViDA. Aggiungi questa pagina ai segnalibri e rimani aggiornato.

Manterremo e aggiorneremo frequentemente questo HUB non appena saranno disponibili nuove informazioni e nuove risorse.

Tempistica dell'IVA nell'era digitale

La Commissione europea ha proposto per la prima volta il piano IVA nell’era digitale nel gennaio 2022. A quel punto, hanno emesso un invito a presentare un feedback, che si è concluso a maggio 2022.

La Commissione ha adottato la proposta l’8 dicembre 2022 e ha pubblicato un periodo di feedback di follow-up che si è protratto fino ad aprile 2023.

Il 5 novembre 2024 gli Stati membri hanno convenuto di adottare il pacchetto ViDA, con l’adozione ufficiale in attesa dell’approvazione formale da parte del Parlamento. e il 12 febbraio 2025 il Parlamento europeo ha approvato la proposta ViDA, avvicinandola di un passo all’adozione ufficiale. La proposta è diretta al Consiglio dell’UE per l’approvazione definitiva.

Una volta adottate ufficialmente, le modifiche inizieranno potenzialmente ad avere un impatto sulle aziende dal 2025 al 2035.

eBook: Cosa vuol dire “L’IVA nell’era digitale” (ViDA)?

Questo eBook offre una panoramica di alto livello su tutto ciò che riguarda L’IVA nell’era digitale.

Scarica l’eBook completo

ViDA nuovamente respinto - L'Europa perde un'altra occasione per armonizzare la fatturazione elettronica

Durante l’ultima riunione dell’ECOFIN del 21 giugno, gli Stati membri si sono incontrati per discutere se potevano raggiungere un accordo per attuare le proposte sull’IVA nell’era digitale (ViDA).

Legga di più.

IVA nell'era digitale per le dichiarazioni digitali e la fatturazione elettronica

Per tutte le transazioni B2B in tutta l’UE saranno introdotti obblighi di fatturazione elettronica e di comunicazione digitale (DRR). Ciò significa che tutti i fornitori e i clienti dovranno inviare i dati transfrontalieri intracomunitari all’amministrazione fiscale locale in tempo reale e quasi in tempo reale dopo l’emissione della fattura elettronica. Ciascuna autorità fiscale convoglierà i dati in una banca dati centrale.

Gli Stati membri potranno inoltre introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica per le transazioni nazionali, senza autorizzazione dell’UE, non appena sarà adottato il ViDA.

Continua a leggere.

L'IVA nell'era digitale per la registrazione IVA unica

L’UE ha proposto modifiche che ridurranno gli oneri di conformità IVA per le aziende che operano a livello internazionale. Questa misura consentirà loro di registrarsi una sola volta in tutti i paesi dell’UE, riducendo gli oneri e le questioni amministrative derivanti dalla necessità di presentare domanda in ciascun paese in modo indipendente.

Continua a leggere.

La platform economy e l'IVA nell'era digitale

La crescente popolarità del modello di business della platform economy ha creato una nuova serie di sfide per il sistema IVA. Il “trattamento IVA dell’economia delle piattaforme” riguarda solo la fornitura di determinati servizi tramite piattaforma.

Leggi di più. 

In che modo l'IVA nell'era digitale incide sulla vostra attività?

Saranno interessati tutti i tipi di fatturazione e i processi correlati. Ciò include qualsiasi processo di contabilità fornitori e clienti e i sistemi informativi associati che li supportano. Qui sono disponibili domande e risposte complete con Christiaan van der Valk sull’impatto che avrà sulle aziende. 

Come Sovos può aiutare con L'IVA nell'era digitale

ViDA, al suo interno, si basa sui dati. L’UE sta dicendo che dopo il fatto le dichiarazioni dei redditi che forniscono solo informazioni sui dati aggregati per un mese o più non saranno più sufficienti.

Sfruttando la tecnologia, le amministrazioni fiscali possono ora ricevere dati autenticati sulle transazioni che descrivono in dettaglio ogni vendita e acquisto direttamente dai sistemi di origine dell’azienda. Le tasse sono ora una funzione sempre attiva, non un ripensamento. Per ulteriori informazioni, parla con uno dei nostri esperti.

Domande frequenti

ViDA è un’iniziativa dell’UE per modernizzare e semplificare il sistema dell’IVA in tutto il blocco, allineandolo alla crescita dell’economia digitale, ai progressi tecnologici e al miglioramento della prevenzione delle frodi.
Modernizzare il sistema dell’IVA dell’UE, proteggere le entrate e ridurre il divario dell’IVA, che è stato uno dei principali problemi economici per tutti i paesi dell’UE. Secondo le stime della Commissione europea, la relazione 2024 sul divario dell’IVA pubblicata dalla Commissione europea stima che nel 2022 gli Stati membri dell’UE abbiano perso 89,3 miliardi di euro di gettito dell’imposta sul valore aggiunto (IVA).

ViDA è suddiviso in tre aree di copertura principali:

  • Obblighi di comunicazione digitale dell’IVA e fatturazione elettronica
  • Trattamento IVA dell’economia di piattaforma
  • Registrazione IVA unica nell’UE
KPMG ha stimato che i risparmi complessivi sui costi amministrativi attualmente a carico dei contribuenti ammontano a 51 miliardi di euro in un periodo di 10 anni tra il 2023 e il 2032. Il costo totale dell’attuazione per le imprese e le amministrazioni nazionali è stimato a 13,5 miliardi di euro per lo stesso periodo.
La Commissione europea stima che il passaggio alla fatturazione elettronica contribuirà a ridurre le frodi in materia di IVA fino a 11 miliardi di euro all’anno e a ridurre i costi amministrativi e di conformità per gli operatori commerciali dell’UE di oltre 4,1 miliardi di euro all’anno nei prossimi dieci anni.

Le transazioni transfrontaliere tra i paesi dell’UE saranno soggette all’obbligo di fatturazione elettronica e a una nuova comunicazione in tempo reale con ViDA (Digital Reporting Requirements – DRR), che sostituirà gli attuali requisiti per l’elenco riepilogativo.

Inoltre, ViDA si baserà sul modello già esistente di "sportello unico per l’IVA". Ciò consentirà alle imprese che vendono ai consumatori di altri Stati membri di registrarsi una sola volta per l’intera UE, anche quando trasferiscono le scorte in un altro Stato membro per future vendite dirette ai consumatori. Le imprese saranno in grado di adempiere ai loro obblighi in materia di IVA attraverso un unico portale online in un’unica lingua. Secondo le stime, questa mossa potrebbe far risparmiare alle imprese, in particolare alle PMI, circa 8,7 miliardi di euro di costi amministrativi e di registrazione in dieci anni.

ebook

Che cos'è il piano L'IVA nell'era digitale (ViDA)

e come incide sulla mia attività?

Che cos'è il piano L'IVA nell'era digitale (ViDA)?

In questo ebook

  • Che cos’è ViDA? 
  • I dati e l’impatto tecnologico 
  • Come e quando è probabile che ViDA incida sulla mia attività? 
  • Come dovranno comportarsi le aziende?

La Commissione UE ha proposto il piano L’IVA nell’era digitale per una tassazione equa e semplice. Sottolinea come le autorità fiscali possono utilizzare la tecnologia per combattere la frodi fiscali e favorire le imprese, valutando al contempo se le attuali norme IVA siano appropriate per le imprese nell’era digitale.

Per aiutarti a tenere il passo con tutti i cambiamenti normativi che vengono proposti e valutati, Sovos ha realizzato questo eBook, in collaborazione con i nostri esperti di aspetti normativi. All’interno troverai gli elementi chiave di ViDA, i motivi per cui è stato proposto e il suo potenziale impatto sulla tua azienda.

Questo eBook dal titolo L’IVA nell’era digitale contiene un approfondimento sulle implicazioni tecnologiche di ViDA e sui motivi per cui la tecnologia è al centro di questa discussione. Include anche una sezione di Domande e risposte con l’esperto di aspetti normativi di fama mondiale Christiaan van der Valk, che analizza alcune delle domande più frequenti poste finora. 

Questo eBook ha lo scopo di offrire una panoramica di alto livello di tutto ciò che riguarda ViDA. Non appena saranno disponibili nuovi sviluppi, Sovos offrirà nuovi contenuti e analisi, quindi aggiungi ai segnalibri la nostra libreria di contenuti e ricontrolla spesso per gli aggiornamenti. 

Nel frattempo, in caso di domande su ViDA e sulla capacità della tua azienda di adattare e gestire qualsiasi parte di questo programma, non esitare a contattarci e parlare con uno dei nostri esperti di aspetti normativi o visita la nostra guida regolarmente aggiornata per il piano L’IVA nell’era digitale.

Visualizza l'ebook completo

6 Frequenti Domande:

Per capire meglio l’impatto delle proposte della commissione Europea nell’era digitale (ViDA) sulla tua attività, ti invito a leggere alcune delle domande più frequenti che ho ricevuto fino a questo momento.

D: Quando le aziende probabilmente inizieranno a notare un impatto in seguito all’implementazione delle proposte ViDA? 

R: Le proposte della Commissione europea nel pacchetto chiamato complessivamente VAT in the Digital Age  riguardano diverse aree della legislazione in merito all’imposta sul valore aggiunto (IVA). A rigor di termini, l’impatto concreto di ViDA avrà effetto su diverse aziende in momenti diversi tra il 2024 e il 2028. Quest’ultima data si applica alle proposte di ViDA per la fatturazione elettronica obbligatoria e la rendicontazione digitale per le cosiddette transazioni intracomunitarie, che rappresentano meno del 20% di tutte le transazioni dell’UE. Tuttavia, cosa ancora più importante, ViDA propone di eliminare le attuali restrizioni per i Paesi dell’UE a introdurre schemi nazionali di CTC già a partire dal 31 dicembre 2023. Ciò significa che, molto probabilmente, i paesi dell’UE che non hanno ancora adottato tali regimi accelereranno l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria e della reportistica in tempo reale già nei prossimi due anni. Se pensiamo che molti Paesi dell’UE avevano già annunciato iniziative in tal senso, o addirittura ne avevano avviato l’introduzione, è facile capire come l’effetto di questa disposizione sarà un’intensificazione dell’attuale ondata di nuovi mandati CTC a cui prepararsi nel brevissimo termine.

D: È probabile che ci sia un periodo di grazia per consentire alle aziende di adeguarsi e conformarsi?

R: Sì, l’UE adotterà certamente un approccio ragionevole per consentire alle aziende di preparare i propri sistemi e processi per l’impatto di ViDA. Detto questo, le aziende come Sovos, che hanno vissuto per quasi due decenni in tutto il mondo i mandati CTC in molti Paesi, sanno che nessun periodo di grazia è mai abbastanza lungo da permettere a un’azienda di adottare un atteggiamento rilassato. Molte aziende sottovalutano notevolmente il lavoro da svolgere per garantire la qualità dei dati e i lunghi cicli di adattamento delle diverse applicazioni aziendali per incorporarli, oltre ai cambiamenti dei processi necessari per la reportistica e la fatturazione elettronica in tempo reale. L’introduzione di cambiamenti di questa portata nei processi aziendali e amministrativi non è mai esente da problemi da entrambi i lati dell’equazione: le aziende commettono errori la cui correzione potrebbe richiedere tempo e questo diventa ancora più difficile quando i governi fanno la stessa cosa in parallelo sotto la pressione delle scadenze politiche.

D: Quali nuove esigenze tecnologiche possiamo aspettarci che le aziende debbano affrontare?

R: Mentre spesso i processi di reportistica da mettere in atto per soddisfare specifici protocolli di trasmissione, autenticazione e organizzazione dello scambio di documenti ricevono sempre molta attenzione, le aziende dovrebbero essere altrettanto caute sull’impatto dei mandati CTC generati o modificati da ViDA sui processi e i dati a monte. Molte aziende hanno più sistemi ERP, più sistemi di fatturazione, sistemi di contabilità fornitori, ecc. per diverse linee o categorie di partner aziendali o commerciali. La maggior parte di questi sistemi elabora i dati delle fatture su un modello cartaceo o PDF ai sensi della legge vigente in modalità manuali o semi-automatizzate un po’ grezze che non possono essere facilmente “aggiornate” per gestire i requisiti di completezza e qualità dei dati di un rigoroso regime di fatturazione e reportistica elettronici. Al di là dei titoli sulla fatturazione elettronica obbligatoria e sulla segnalazione in tempo reale, le clausole della proposta ViDA porteranno a una serie di modifiche potenzialmente impegnative ai processi aziendali. Tali modifiche possono variare dall’eliminazione della capacità dei contribuenti di utilizzare fatture riepilogative all’introduzione di diversi nuovi campi obbligatori su una fattura, alla definizione stessa degli elementi costitutivi di una fattura. Di conseguenza, miliardi di fatture PDF nell’Unione Europea dovranno essere convertite in formati leggibili meccanicamente. Per complicare le cose, le iniziative CTC e ViDA raccontano solo una parte della storia: le imprese dell’UE devono inoltre soddisfare un numero crescente di requisiti di fatturazione elettronica di rendicontazione aziendale nei confronti del governo e molti governi stanno pianificando di estendere i requisiti per la fatturazione dei clienti del settore pubblico alla sfera business-to-business. Ciò significa che le aziende devono utilizzare sempre più fornitori di software e servizi in grado di garantire la conformità con framework e leggi che si sommano alla necessità di un ripensamento completo dei processi e dei sistemi di fatturazione nella maggior parte delle aziende.

D: Quali processi aziendali saranno probabilmente interessati dalle nuove normative?

R: Tutti i processi di fatturazione e i relativi processi saranno interessati. Questo include tutti i processi di contabilità e credito e i relativi sistemi informativi che li supportano: tutti devono essere rivisti in questo contesto e preparati per il cambio di paradigma della digitalizzazione che avverrà in seguito all’entrata in vigore del ViDA.

D: Le aziende possono aspettarsi che le attuali partnership tecnologiche funzionino per i nuovi standard?

R: Le aziende che attualmente utilizzano sistemi EDI, software di automazione procure-to-pay o contabilità fornitori dei servizi SaaS, gestione delle comunicazioni con i clienti, order-to-cash, presentazione della fatturazione elettronica e soluzioni di pagamento ecc. devono chiedersi come queste piattaforme gestiranno i nuovi requisiti per la fatturazione e la rendicontazione elettroniche nell’ambito di ViDA e iniziative normative associate. Questi fornitori, specializzati nell’ottimizzazione dei processi aziendali, in genere hanno poca esperienza in questa particolare area di conformità. La maggior parte di essi non è predisposta per anticipare e affrontare in modo tempestivo le decine o centinaia di modifiche che di solito seguono l’avvio di un regime di CTC in qualsiasi giurisdizione. Consigliamo alle aziende di contattare già da ora i fornitori di software aziendale e di servizi per porre queste domande: sono al corrente di questi cambiamenti e qual è il loro piano per consertirvi di essere conformi?

D: Come saranno influenzate le transazioni transfrontaliere?

R: Le transazioni transfrontaliere tra i Paesi dell’UE saranno soggette a un nuovo regime di segnalazione in tempo reale che sostituisce l’attuale requisito di un elenco riepilogativo. La segnalazione effettiva sarà effettuata su base transazionale a ciascuno Stato membro e gli Stati membri riferiranno queste informazioni a un database centrale della Commissione europea. Oltre a queste sezioni di rendicontazione digitale del ViDA, le transazioni transfrontaliere all’interno dell’UE sono influenzate anche da altre parti della proposta in altri modi. Ad esempio, sono previsti cambiamenti di ampia portata per eliminare gli oneri amministrativi per le imprese che trasferiscono le proprie scorte tra i Paesi dell’UE. Inoltre, il cosiddetto Import One Stop Shop (I-OSS) per le vendite a distanza transfrontaliere di beni di basso valore ai consumatori dell’UE diventerà obbligatorio, con un impatto sui venditori e sulle piattaforme di e-commerce, ad esempio negli Stati Uniti e in Cina.

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Per le aziende con sede nell’UE, l’IVA è applicabile alla maggior parte degli acquisti e delle vendite di beni all’interno dell’Unione Europea. Nell’ambito di unaazienda manifatturiera, questo può comportare l’applicazione di molte aliquote IVA diverse.

Scegliere il Paese giusto per entrare nell’UE può essere una decisione difficile, soprattutto se si considera che i Paesi hanno le loro regole. Bisogna tenere in conto per esempio che l’ubicazione dei beni potrebbe non conoscersi, e la situazione può diventare complessa molto velocemente.

Se questo non viene affrontato in modo efficace i produttori possono subire delle interruzioni nelle loro catene di fornitura – che spesso sono già normalmente piuttosto sofisticate -. Ma da dove cominciare?

I nostri esperti di IVA sono qui per aiutarvi. Vi invitiamo ad unirvia loro nel nostro prossimo webinar per saperne di più:

Non perda il webinar prenotando il suo posto qui.

La proposta della Commissione europea “L’IVA nell’era digitale” apporta modifiche significative al trattamento IVA dell’economia delle piattaforme relative agli operatori dei servizi di alloggio a breve termine (massimo 45 giorni) e di trasporto passeggeri.

Trattamento IVA dell’economia di piattaforma

Vale la pena ricordare che il «trattamento IVA dell’economia delle piattaforme» si riferisce solo alla fornitura di determinati servizi tramite una piattaforma. Esiste anche una serie di regole per il commercio elettronico relative alla fornitura di beni tramite piattaforme.

L’ascesa del modello di business dell’economia delle piattaforme ha innescato nuove sfide per il sistema dell’IVA. Secondo il parere della Commissione UE, uno di questi problemi è la disuguaglianza dell’IVA che può essere sperimentata se guardiamo:

Possiamo comprendere meglio il punto di vista dell’UE sulla distorsione della concorrenza se esaminiamo la relazione sulla valutazione d’impatto della Commissione europea. Il rapporto delinea la crescente importanza dell’economia delle piattaforme nella riscossione dell’IVA e spiega gli studi condotti per accertare dove la Commissione UE deve intervenire.

In termini numerici, il valore del gettito IVA derivante dall’ecosistema delle piattaforme digitali è stimato a circa 25,7 miliardi di EUR all’anno per gli Stati membri, pari al 2,6% del gettito IVA totale.

Scala di funzionamento dell’economia di piattaforma, per settore (UE27, miliardi di EUR, 2019)

 

Settore Entrate delle piattaforme digitali (EU27) Entrate dei fornitori digitali (UE27) Valore dell’ecosistema (UE 27)
Alloggio 6,3 36,9 43,2
Trasporto 7,2 31 38,2
E-commerce 16,6 93,8 110,4

Fonte: Estratto dal documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla relazione sulla valutazione d’impatto, pag. 26

Il valore totale del gettito IVA comprende 3,7 miliardi di EUR relativi ai servizi di alloggio e 3,1 miliardi di EUR relativi ai servizi di trasporto.

In questi due settori, i privati e le piccole imprese (es. sottostanti) possono fornire i loro servizi in esenzione da IVA (ossia non contabilizzano l’IVA) tramite una piattaforma. Grazie alle economie di scala e all’effetto rete, queste aziende possono essere in concorrenza diretta con i fornitori tradizionali con partita IVA.

Tenendo conto dello studio di supporto, il numero di fornitori sottostanti che non sono registrati ai fini IVA, può arrivare fino al 70%, a seconda del tipo di piattaforma.

Ad esempio, nel settore ricettivo, oltre il 50% degli utenti di una particolare piattaforma ricettiva accede specificamente all’offerta della piattaforma rispetto a un hotel tradizionale.  In Europa, il costo dell’alloggio offerto tramite la piattaforma di alloggio può essere, in media, dall’8% al 17% più economico rispetto alla tariffa media giornaliera di un hotel regionale.

Secondo la Commissione europea, ciò significa una distorsione della concorrenza tra gli stessi servizi offerti attraverso canali diversi.

Sul trattamento IVA del servizio di agevolazione

Chiarire la natura dei servizi forniti dalla piattaforma è stato l’intervento più supportato tra le diverse parti interessate.

In alcuni Stati membri il trattamento del servizio di facilitazione addebitato dalla piattaforma è considerato un servizio fornito per via elettronica, mentre in altri è considerato un servizio di intermediazione.

Ciò è rilevante perché può portare a diversi luoghi di prestazione, il che può portare a una doppia o alla mancata imposizione. Pertanto, è necessario chiarire queste regole.

Secondo la proposta, il servizio di facilitazione (laddove il termine “agevolazione” si estende per includere i servizi di alloggio a breve termine e di trasporto passeggeri) fornito da una piattaforma dovrebbe essere considerato un servizio intermediario (articolo 46 bis che modifica la direttiva 2006/112/CE). Ciò consente un’applicazione uniforme delle norme sul luogo della prestazione per il servizio di facilitazione.

Sebbene ciò non abbia alcun impatto sulle norme vigenti quando la fornitura viene effettuata su base B2B, lo stesso non si può dire per le forniture B2C. In questo scenario, il luogo della prestazione sarà quello in cui hanno luogo le operazioni sottostanti.

In che modo la proposta L’IVA nell’era digitale cambierà lo status quo?

Secondo la Commissione europea, il problema principale dell’economia delle piattaforme è l’inadeguatezza dell’attuale quadro giuridico in materia di IVA a garantire condizioni di parità con le imprese tradizionali, in particolare nei settori dei trasporti e dell’alloggio.

Le prestazioni effettuate da piccoli fornitori sottostanti tramite una piattaforma non sono tassate e i servizi di facilitazione forniti dalle piattaforme sono tassati in modo diverso nei diversi Stati membri. Ciò comporta difficoltà per le piattaforme, i fornitori e gli Stati membri.

L’introduzione di un modello di fornitore presunto risolverà questi problemi, in base al quale le piattaforme contabilizzeranno l’IVA sulla fornitura sottostante in cui il fornitore non addebita l’IVA. Questo modello garantisce la parità di trattamento tra il settore digitale e quello offline della locazione di alloggi a breve termine e del trasporto passeggeri.

Saranno inoltre forniti chiarimenti sul trattamento del servizio di facilitazione per consentire un’applicazione uniforme delle norme sul luogo della prestazione e saranno adottate misure per armonizzare la trasmissione di informazioni dalla piattaforma agli Stati membri.

In termini di tempistiche, gli Stati membri dell’UE avranno tempo fino al 1° gennaio 2030 per attuare la disposizione relativa al fornitore presunto (con attuazione facoltativa dal 1° luglio 2028).

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