Il ministro francese dell’Azione e dei conti pubblici, che ha autorità su tutte le questioni fiscali, ha approfittato della procedura necessaria per recepire la direttiva sull’e-commerce dell’UE al fine di sponsorizzare una serie di iniziative mirate a contenere le frodi IVA, tra cui il rinnovato tentativo di creare un sistema di fatturazione elettronica obbligatoria.
Passare da B2G a B2B
Al momento ci troviamo alle ultime fasi di un programma per l’implementazione graduale della fatturazione elettronica B2G (appalti pubblici), in base al quale anche le piccole aziende presto dovranno inviare le proprie fatture agli enti pubblici tramite la cosiddetta piattaforma Chorus.
L’attuale presidente Macron, quando era ancora ministro delle Finanze sotto il suo predecessore François Hollande, aveva proposto di introdurre obblighi simili anche per la fatturazione elettronica B2B, ma la sua proposta era stata respinta a causa di incoerenze con la direttiva IVA e di un aumento percepito dell’onere amministrativo per le aziende.
Tuttavia i tempi sono cambiati e, da quando l’Italia ha aperto la strada il 1 gennaio 2019, anche la Francia, come altri Stati membri dell’UE, ha iniziato a riconoscere nuove opportunità nell’applicazione di un mandato di fatturazione elettronica B2B . Il governo italiano ha ottenuto una deroga UE a determinate disposizioni della direttiva IVA e questo ha permesso al paese di lanciare un mandato nazionale di fatturazione elettronica basato su controlli immediati in tempo reale da parte dell’Agenzia delle entrate. Tali sistemi di fatturazione elettronica di “clearance”, ispirati all’approccio adottato negli ultimi 5-10 anni dai paesi dell’America Latina, si sono dimostrati molto efficaci nella lotta contro le frodi IVA.
Un primo passo verso una fatturazione elettronica di “clearance” a livello nazionale?
Se è ancora troppo presto per parlare di una proposta francese concreta (o teorica) per la fatturazione elettronica B2B, è chiaro che il governo ha intenzioni serie in questo senso. Il Ministro Gérald Darmanin ha dichiarato l’intenzione di avviare un processo di consultazione che coinvolga il settore privato per discutere di come aggiornare le piccole e medie imprese al nuovo sistema nel modo più agevole possibile.
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