La Bulgaria potrebbe essere il prossimo Stato membro dell’UE a introdurre controlli continui sulle transazioni (CTC) dopo Italia, Francia e Polonia. L’introduzione dei CTC offre alle amministrazioni fiscali una visibilità più granulare e continua sui dati aziendali rilevanti per le imposte.
La Bulgaria ha annunciato di voler imporre la fatturazione elettronica e la trasmissione delle fatture all’autorità fiscale. Ciò potrebbe essere fatto tramite il software di fatturazione elettronica di un fornitore o un software sviluppato e ospitato dall’autorità fiscale stessa.
Non è ancora noto se la trasmissione dei dati all’autorità fiscale sarà utilizzata esclusivamente per la segnalazione o se ci sarà un meccanismo di compensazione, nel qual caso la fattura non sarà emessa alla controparte fino a quando non sarà prima liquidata dall’autorità fiscale.
L’ANR, l’autorità fiscale bulgara, sta esaminando la propria proposta di fatturazione elettronica con le parti interessate del settore per decidere se adottare un modello obbligatorio di fatturazione elettronica. Una decisione sull’adozione di un regime CTC è prevista entro la fine dell’anno.
Parallelamente, l’ANR ha proposto modifiche per la digitalizzazione del processo di reporting per il fatturato dei rivenditori online. Le modifiche proposte permetteranno ai rivenditori online di inviare i dati direttamente all’ANR tramite software registrato, al contrario dell’attuale metodo di segnalazione del fatturato mediante registratori di cassa. Attualmente sotto consultazione pubblica, tali modifiche entreranno in vigore dopo essere state attuate nel diritto derivato.
Sebbene il percorso di fatturazione elettronica della Bulgaria sia all’infanzia, è chiaramente parte della più ampia tendenza del CTC in Europa.
Sarà interessante vedere quanto velocemente la Bulgaria riesca a raggiungere i piani CTC dei suoi concittadini, e terremo d’occhio da vicino gli sviluppi.
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