Un recente rapporto pubblicato dalla Commissione europea ha sottolineato la necessità per gli Stati membri di aumentare il numero di audit che intraprendono, in particolare per quanto riguarda le imprese del commercio elettronico. In particolare, la Commissione europea ha evidenziato la necessità che Malta, Austria e Francia compiano ulteriori sforzi per migliorare le loro pratiche di revisione dell’imposta sul valore aggiunto. Ha sottolineato la gravità del problema e che le conseguenze di una dichiarazione IVA imprecisa possono essere gravi. Le verifiche dell’IVA, pertanto, promuovono una rendicontazione accurata e attenuano le frodi e, per questo motivo, sono state incoraggiate dalla Commissione.
Un approccio strategico alle verifiche IVA
La Commissione europea ha specificamente affermato che le autorità fiscali devono avere un approccio strategico che deve osservare molteplici elementi, tra cui:
- L’attività di revisione dell’IVA deve basarsi su un piano annuale integrato che viene rivisto dall’alta direzione;
- Dovrebbero esistere ed essere utilizzate procedure specifiche e, preferibilmente, un manuale di audit;
- Devono essere predisposte istruzioni specifiche adattate alle peculiarità delle diverse industrie/settori (ad esempio, turismo, edilizia, telecomunicazioni);
- Il processo di verifica dell’IVA deve essere documentato e monitorato per verificarne la qualità;
- L’attività di revisione dovrebbe avvalersi di un software specifico adattato ai fini della revisione dell’IVA;
- Il processo di audit dovrebbe utilizzare una tecnologia che consenta di effettuare controlli incrociati su larga scala tra gli importi riportati nelle dichiarazioni fiscali e le informazioni ottenute da terzi;
- L’audit deve talvolta essere condotto in collaborazione con altre agenzie amministrative e organismi governativi.
Il rapporto rileva alcune delle azioni positive intraprese dagli Stati membri. In generale, gli Stati membri prestano molta attenzione al processo di audit, con la Finlandia e la Svezia che si sono distinte come particolarmente valide. Inoltre, il rapporto rileva che alcuni Stati membri hanno istituito speciali “task force IVA” per occuparsi degli audit.
A seguito di questo rapporto, la Commissione europea ha anche annunciato che la Norvegia dovrebbe essere autorizzata a partecipare ad audit congiunti con le loro controparti nell’UE come ulteriore misura per reprimere le frodi.
Approccio e ambito degli audit da ampliare
Il commercio elettronico è un buon esempio di un settore in continua crescita, con una posta in gioco sempre più alta. Con le autorità fiscali a livello globale che lottano per tenere il passo con le nuove tecnologie e le offerte dei consumatori, le autorità fiscali locali stanno implementando ulteriori misure per garantire la lotta alle frodi a livello europeo. Sia che gli ulteriori cambiamenti avvengano attraverso una diversa modalità di rendicontazione dell’IVA o nuove forme di rendicontazione come i controlli continui delle transazioni (CTC), già in vigore in alcuni Stati membri, i controlli sull’IVA sono al centro di questo piano strategico. In questa relazione, la Commissione europea ha chiarito che l’approccio e la portata degli audit dovrebbero essere estesi.
Con l’aumento della cooperazione tra gli Stati membri e le nuove misure adottate dalla Commissione europea, come il regolamento di attuazione che fornisce dettagli su come i fornitori di servizi di pagamento dovranno iniziare a fornire dati armonizzati alle autorità fiscali a partire dal 2024, le imprese devono assicurarsi di disporre di controlli adeguati per essere in grado di gestire qualsiasi richiesta di audit. I prossimi blog di questa serie si concentreranno sulle tendenze di audit che abbiamo notato in Sovos e su come le aziende dovrebbero prepararsi a un audit.
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