La tendenza globale dell’ultimo decennio nell’ambito della fatturazione elettronica ha dimostrato che i legislatori e le autorità fiscali locali di tutto il mondo stanno ripensando il processo di creazione delle fatture. Introducendo piattaforme tecnologicamente sofisticate di controllo continuo delle transazioni (CTC), le autorità fiscali ottengono un controllo immediato e dettagliato sull’IVA, che si è dimostrato un modo molto efficiente per ridurre il divario dell’IVA.
Tuttavia, molti Paesi di common law che non hanno un sistema IVA, tra cui Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, non hanno seguito la stessa strada. Si sono distinti nel confronto internazionale per la scarsa regolamentazione nel campo della fatturazione elettronica. Il motivo per cui non è necessario avere un controllo sulle fatture è la mancanza di un regime fiscale IVA. I recenti sviluppi, tuttavia, indicano che anche i Paesi di common law cercano di stimolare la fatturazione elettronica, spinti dall’efficienza dei processi aziendali piuttosto che dalla necessità di un controllo fiscale. Di conseguenza, i prossimi sviluppi saranno affrontati in questo blog, concentrandosi sul programma pilota di fatturazione elettronica degli Stati Uniti e sulle iniziative australiane e neozelandesi per promuovere la fatturazione elettronica.
Stati Uniti
La fatturazione elettronica è consentita da molto tempo negli Stati Uniti, ma non è ancora una pratica commerciale diffusa. Secondo alcune fonti, attualmente la fatturazione elettronica rappresenta solo il 25% di tutte le fatture scambiate nel Paese. Con l’introduzione del programma pilota di fatturazione elettronica della Business Payments Coalition (BPC) in collaborazione con la Federal Reserve, la situazione potrebbe cambiare.
L’e-Invoice Exchange Market Pilot della BPC mira a promuovere una comunicazione B2B più rapida e a dare l’opportunità a tutti i tipi di aziende di scambiare fatture elettroniche negli Stati Uniti.
Il mercato pilota dello scambio di fatture elettroniche della BPC
Il programma pilota è una rete standardizzata di fatturazione elettronica attraverso la quale è possibile scambiare fatture elettroniche strutturate tra le controparti che utilizzano diversi sistemi di fatturazione interoperabili per connettersi e scambiare documenti. L’obiettivo è quello di aumentare l’efficienza e la produttività, riducendo al contempo gli errori nei dati. Un modello di servizi di registro federato consente agli amministratori o alle società di registrazione autorizzate di registrare e inserire i partecipanti nel quadro dello scambio di fatture elettroniche.
Il quadro dello scambio di fatture elettroniche funziona in modo simile all’ecosistema della posta elettronica. Gli utenti possono iscriversi a un provider di posta elettronica per inviare e ricevere e-mail. Il provider funge da punto di accesso agli scambi di e-mail per i suoi utenti e consegna le e-mail tra di loro tramite Internet. Il provider consente a più società di registrazione di registrare partecipanti nell’ambito dello scambio di fatture elettroniche. Questo modello ricorda il modello PEPPOL, diffuso a livello mondiale, che standardizza la struttura di una fattura e fornisce un quadro di riferimento per l’interoperabilità.
Visione futura
Gli Stati Uniti seguono il modello europeo di fatturazione elettronica basato sulla funzionalità di interoperabilità aperta. Ciò consente alle parti che utilizzano diversi sistemi di fatturazione di connettersi e scambiare facilmente documenti attraverso la rete di fatturazione elettronica. Il processo di digitalizzazione della fatturazione elettronica consentirà alle organizzazioni grandi e piccole degli Stati Uniti di risparmiare risorse, promuovere la sostenibilità e garantire l’efficienza aziendale.
Australia e Nuova Zelanda
Analogamente agli Stati Uniti, il passaggio alla fatturazione elettronica in Australia e Nuova Zelanda non è motivato principalmente da questioni fiscali, ma dall’efficienza dei processi. Nessuno dei due Paesi ha in programma un mandato per la fatturazione elettronica B2B tradizionale. Tuttavia, i governi neozelandese e australiano si sono impegnati ad adottare un approccio congiunto alla fatturazione elettronica e i primi passi sono quelli di garantire che tutti gli enti pubblici possano ricevere fatture elettroniche.
Australia
In Australia, tutte le agenzie governative del Commonwealth dovranno essere in grado di ricevere le fatture elettroniche PEPPOL a partire dal 1° luglio 2022. Inoltre, il governo cerca di dare impulso alla fatturazione elettronica nel settore B2B senza il tradizionale mandato alle aziende di fatturare elettronicamente. La proposta è invece quella di implementare il cosiddetto Business e-Invoicing Right (BER).
Secondo la proposta del governo, le imprese avrebbero il diritto di richiedere alle loro controparti commerciali l’invio di una fattura elettronica attraverso la rete PEPPOL al posto delle tradizionali fatture cartacee. Le imprese devono configurare i propri sistemi per essere in grado di ricevere le fatture elettroniche PEPPOL. Una volta che un’azienda avrà questa capacità, potrà esercitare il suo “diritto” e chiedere ad altre aziende di inviare loro le fatture elettroniche PEPPOL.
L’introduzione di questa riforma è prevista per luglio 2023, quando le imprese potranno richiedere di ricevere le fatture elettroniche PEPPOL solo dalle grandi imprese, seguita da un’introduzione graduale per coprire infine tutte le imprese entro il 1° luglio 2025.
Nuova Zelanda
A seguito della riforma australiana della fatturazione elettronica a partire dal luglio 2022 per il settore B2G, il governo neozelandese sta incoraggiando le imprese e le agenzie governative ad adottare la fatturazione elettronica. Un passo in questa direzione è la possibilità per tutte le agenzie governative centrali di ricevere fatture elettroniche basate su PEPPOL BIS Billing 3.0 a partire dal 31 marzo 2022.
Al di fuori di questi requisiti B2G, al momento non sono stati pubblicati piani per il passaggio dell’intera economia alla fatturazione elettronica obbligatoria.
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