Diversi Stati membri dell’UE hanno introdotto controlli continui delle transazioni (CTC), con l’obiettivo di colmare le lacune in materia di IVA, aumentare le entrate e avere un maggiore controllo sui dati della loro economia. Tuttavia, i regimi CTC adottati da questi paesi sono tutt’altro che uniformi. Finora, l’Italia è l’unico paese che ha ottenuto una deroga alla direttiva IVA per introdurre la fatturazione elettronica obbligatoria nei flussi nazionali. Altri paesi, come l’Ungheria e la Spagna, hanno invece adottato un approccio di e-reporting, che evita la necessità di una deroga al Consiglio europeo in quanto non impone la fatturazione elettronica.
Stato attuale
Questi movimenti nazionali verso i CTC non sono passati inosservati alla Commissione europea che ha commissionato uno studio per valutare l"attuale panorama dei CTC e analizzare diversi scenari che coinvolgono le nuove tecnologie e la digitalizzazione dei processi aziendali. Questo progetto è ampiamente chiamato «IVA nell’era digitale». Comprende l’analisi dei regimi CTC, il trattamento IVA dell’economia delle piattaforme e la creazione di un unico numero di identificazione UE.
Sebbene lo studio finale debba ancora essere pubblicato, i risultati preliminari sono stati discussi in alcuni forum. Lo studio ha scoperto che i CTC esistono in Europa, con l’Europa meridionale e centro-orientale in prima linea nelle implementazioni locali. Ciò significa anche che gli Stati membri hanno applicato le caratteristiche locali dei CTC in modo non uniforme e non standardizzato, creando spesso un onere per le società multinazionali e il commercio transfrontaliero.
Guardando avanti
Uno degli obiettivi dello studio è valutare il rapporto costi-benefici per le autorità fiscali e le imprese che operano secondo le norme CTC. Lo studio esamina alcuni approcci, tra cui la rendicontazione in tempo reale, la fatturazione elettronica obbligatoria e la rendicontazione periodica (compresi gli schemi SAF-T). Si prevede che la ricerca prenderà in considerazione standard/piattaforme a livello UE per i modelli CTC e analizzerà la possibilità di lasciare le cose così come sono (eliminando però la necessità per gli Stati membri di chiedere una deroga prima dell’attuazione dei sistemi obbligatori di fatturazione elettronica).
I CTC nell’agenda dell’UE
L’iniziativa «IVA nell’era digitale» non è l’unico progetto CTC all’ordine del giorno dell’UE. L’Italia ha anche chiesto al Consiglio europeo di estendere la deroga del Paese per il suo mandato di fatturazione elettronica. La discussione in corso, che include dati italiani che stimano un aumento delle entrate pubbliche di oltre 2 miliardi di euro, potrebbe influenzare notevolmente le conclusioni dell’iniziativa «L’IVA nell’era digitale».
Passaggi successivi
Dopo la pubblicazione dello studio, la Commissione europea dovrebbe aprire una consultazione pubblica per discutere il futuro dei CTC in Europa, un’unica registrazione IVA UE, forse ampliando il sistema One-Stop-Shop (OSS) per transazioni e soggetti attualmente fuori campo di applicazione e il trattamento IVA di l’economia delle piattaforme. La consultazione pubblica dovrebbe essere aperta entro la fine di questo trimestre.
Agisci
Contattaci o scarica Tendenze IVA: Toward Continuous Transaction Controls per una guida essenziale sulla conformità IVA.